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L’ex capo dei servizi segreti israeliani, Danny Yatom, ha dichiarato che Israele deve esser pronto a contrastare attacchi militari dalla Siria.

La sua messa in guardia deriva dal timore che centinaia di tonnellate di armi chimiche stanno passando dagli arsenali del regime di Damasco nelle mani dei terroristi siriani e libanesi, che esortano i loro membri a scatenare la guerra contro lo Stato ebraico.
“Il buon senso vuole che non possiamo escludere un attacco non convenzionale contro Israele – ha dichiarato in un’intervista al canale televisivo British Sky Network – Dobbiamo anticipare i tempi, essere pronti a lanciare attacchi militari, anche se questo significherà una guerra lunga e difficile.”

La Siria ha numerosi siti di fabbricazione di armi chimiche, possiede il più grande deposito di armi chimiche di tutto il Medio Oriente. Senza dimenticare i depositi di malattie infettive come il vaiolo, che potrebbe disseminare tramite appositi missili su Israele.
I responsabili israeliani sono preoccupati anche perchè un eventuale crollo del regime siriano come accaduto in Libia permetterebbe ai ribelli di accedere agli interi arsenali di armi chimiche.
Diversi rapporti fanno stato di cifre preoccupanti, comunque difficili da verificare. Stando a uno studio del Pentagono, l’arsenale chmico siriano è talmente vasto che per smantellarlo dovrebbero essere impiegati almeno 75’000 soldati.

“La verità è che nessuno ha la minima idea di quello che si può o non si può fare in Siria – commenta Yatom – Vi sono troppe armi, convenzionali e chimiche. Se il presidente Bachar al Assad dovesse cadere, cosa farebbe di tutte queste armi prima di cadere?
Ha già fatto uccidere migliaia di persone, è capace di tutto, anche di sacrificare il suo popolo lanciando bombe al Sarin su tutto il territorio siriano. Oppure di colpire la Turchia, oppure Israele, o anche la Giordania. E’ per questo che al Assad non viene fatto cadere, perchè non si sa cosa accadrebbe dopo di lui.”

(Fonte : JSSNews.com)