Obbedendo all’ordine dei creditori internazionali (UE, FMI e BCE) il 27 marzo il governatore della Banca centrale di Cipro ha licenziato in tronco il direttore esecutivo della Bank of Cyprus Yiannis Kypri.

Kypri è la prima testa che cade per ordine della potente troika, Unione europea, Fondo monetario e Banca centrale europea.
Sempre su ordine della troika, il presidente cipriota Nicos Anastasiades ha creato una commissione d’inchiesta per individuare i responsabili della terribile crisi che sta paralizzando l’isola.

Il quotidiano Cyprus Mail scrive che l’indagine voluta dai creditori internazionali (Anastasiades assicura che è lui a volerla, in una parvenza di residua autorità) dovrà andare avanti anche se alla fine nessuno verrà incarcerato.
Malgrado la severità chiesta dai creditori internazionali, sarà estremamente difficile formulare accuse penali contro le persone che hanno portato Cipro nell’abisso.

Il quotidiano punta l’indice contro l’ex presidente comunista Demetris Christofias: “Non è forse un reato penale per un presidente essere un populista incompetente e ottuso, incapace di capire come funziona un’economia, inconsapevole dell’importanza del settore bancario e determinato ad assecondare l’Unione a ogni costo?
Christofias potrebbe difendersi sostenendo che ha voluto soltanto proteggere gli interessi dei lavoratori.
Il governatore della Banca centrale sarà anche tra i sospettati, nonostante sia ancora al suo posto ed eserciti il potere?
Probabilmente ripeterebbe quello che ha già detto, ovvero che godeva della piena fiducia della Banca centrale europea, che ha sempre informato la BCE di quel che accadeva a Cipro e che la BCE aveva sempre approvato il suo agire.”