Libro è libertà

La Sezione Bellinzonese della Gioventù Comunista (GC) è sconcertata: lo storico “Mercalibro” di Piazza Buffi – dopo 14 anni – rischia di dover chiudere i battenti a causa di eccessivi costi di gestione dovuti alle insostenibilmente maggiorate tariffe (da 2’500 a 7’000 franchi) che il Municipio, dalla fine del 2012, ha richiesto ai commercianti sotto-forma di partecipazione finanziaria ai servizi comunali
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Sotto il profilo della politica culturale, mettere in discussione, scientemente (non ci vuole una laurea in economia per prevedere le conseguenze dirette di questo aumento!), una realtà di questo tipo equivale a recare una grave danno all’offerta socio-culturale bellinzonese.
Stiamo infatti parlando di una realtà che, oltre a garantire l’accessibilità al prodotto in modo trasversale, è occasione di confronti dialogici e conviviali. Vi è inoltre spazio per la fruibilità di una varietà tematica che si lega a filo doppio con la salvaguardia di quei “generi” che il mercato spesso non vuole promuovere (produzioni letterarie regionali, libri didattici e le testimonianze culturali di minoranza, anche politica).
Insomma, il libro, con il suo indissociabile statuto culturale, è condensato e fonte di libertà.

La condotta del Municipio – a maggioranza socialista – ci stupisce una volta ancora.
Sembra quasi di assistere ad un progetto di eutanasia controllata e graduale di una città e della sua storia.
La cultura, il divertimento, i momenti di aggregazione (culturale e politica), sembrerebbero diventati il bersaglio della politica della capitale, sempre più slegata dalla realtà concreta: l’accanimento nei confronti del Pasinetti, la vicenda giudiziaria che ha di fatto limitato la musica alle 22.00 e il “coprifuoco acustico”, unitamente ai casi più recenti, come il perseverare sulla via della speculazione edilizia abbattendo la Casetta ex-Zoni, la confusione sul futuro dello Skatepark (la cui ubicazione prevista è stata invece data per costruire un posteggio per camper che nessuno usa), l’annullamento della Ti-StreetArt, la probabile chiusura del mercatino dell’usato Acsi a causa dell’esosità del costo degli affitti e, infine, la recente intenzione del Municipio di autorizzare le bancarelle di carattere politico soltanto in occasione delle elezioni comunali e cantonali ci restituiscono un quadro pluri-problematico che va al più presto modificato.

Ci schieriamo con decisione dalla parte di coloro che, non volendo vedere la Capitale ridotta ad un ospizio e credendo ancora alla vita (culturale e aggregativa) che la città sarebbe in grado di veicolare, pretendono di vederne rianimate le vie con un’offerta all’altezza delle aspettative: le autorità comunali dovrebbero ascoltare le richieste di questa cospicua parte di cittadinanza!

Stefano Robertini
Sezione Bellinzonese Gioventù Comunista (GC)

Aris Della Fontana
Coordinatore Cantonale Gioventù Comunista (GC), Movimento Giovanile del Partito Comunista (PC)