Il numero di banche private straniere in Svizzera è sceso a quota 129 a fine di maggio dai 145 di inizio 2012. I beni in gestione sono diminuiti di un quarto.

Quella che una volta era la meta preferita degli istituti che nutrivano aspirazioni nel Private banking, ora fa i conti con una fuga delle società finanziarie, scrive il portale di economia Wall Street Italia.com : “Per molti media elvetici il segreto bancario avrà vita breve. Il tutto mentre la crescita dei costi necessari per rientrare nella legalità in Svizzera sta erodendo i profitti delle aziende.

Il numero di banche straniere con sede in Svizzera è sceso a quota 129 a fine di maggio dai 145 di inizio 2012. Dai dati diffusi dall’Associazione delle banche straniere in Svizzera emerge che i beni in gestione sono diminuiti di un quarto, attestandosi a 870.7 miliardi di franchi.

La piazza finanziaria elvetica è finita negli ultimi anni nel mirino delle potenze economiche mondiali, che hanno dichiarato guerra all’evasione fiscale.
Un incremento dei controlli potrebbe far scattare un’ondata di operazioni di fusione e acquisizione nei prossimi 12-18 mesi, secondo quanto riferito da banchieri, consulenti e analisti intervistati dall’agenzia di stampa Bloomberg.

HSBC Holdings la prima banca privata per numero di asset in gestione in Svizzera potrebbe vendere una o più divisioni nei prossimi mesi, secondo quanto segnalato a maggio dall’amministratore delegato Stuart Gulliver.

La compagnia di assicurazioni Generali ha messo sul mercato la BSI Group. Secondo quanto riferito dall’analista di Mediobanca Christopher Wheeler, altri istituti di credito potrebbero seguire l’esempio di HSBC e Generali.

Se da un lato la Svizzera rimane il maggior centro al mondo per la custodia dei patrimoni offshore – i 2.200 miliardi di dollari depositati costituiscono circa il 26% del mercato globale – la fuga in atto potrebbe mandare in frantumi il suo status privilegiato.”