INTERROGAZIONE PARLAMENTARE


Onorevole Presidente del Consiglio di Stato,
Onorevoli Consiglieri di Stato,

Basta guardare il foglio ufficiale per rendersi conto del recente ed ingente aumento dei fallimenti in Ticino.

Da una parte è innegabile, purtroppo, che la situazione economica sia difficile e per questo motivo molte società siano costrette a chiudere, loro malgrado. Dall’altra c’è chi ne approfitta furbescamente per trarre illeciti vantaggi economici dal nostro Stato sociale. Si sente infatti sempre più parlare di una tendenza che ha preso piede negli ultimi anni e che sembra stia dilagando in tutto il Cantone: l’invasione di società – dove la forma della SAGL pare essere quella favorita – costituite da stranieri non residenti in Ticino con l’unico scopo di sfruttare lo Stato e le assicurazioni sociali.

Il meccanismo è astuto ma semplice: creo una qualsiasi società con un capitale di 20’000 franchi, con l’obiettivo non di farla rendere ma di farla fallire; mi attribuisco un salario come dipendente della società che ho creato, forse assumo qualche collaboratore, acquisisco lavori e mandati… Incasso ma non pago, né salari né oneri sociali, e nemmeno i miei fornitori.

Quindi, queste “SAGL d’importazione”, spesso dopo poco tempo, falliscono e lasciano molti debiti sia verso privati che verso le assicurazioni sociali.

I dipendenti di queste società, poi, pur avendo pagato contributi anche solo per un limitato periodo di tempo, avranno diritto a percepire l’indennità di disoccupazione in Ticino.  In più, la legge prevede anche la possibilità per gli assicurati di ottenere un’indennità per insolvenza del datore di lavoro a copertura dei crediti salariali rimasti scoperti negli ultimi quattro mesi, qualora sia stata aperta contro il datore di lavoro stesso una procedura di fallimento o di pignoramento. Ma spesso i dipendenti non sono altro che coloro che hanno costituto la SAGL con l’unico scopo di “frodare” lo Stato. Oltre al danno anche la beffa, insomma.

Le persone con diritto all’insolvenza sono a volte infatti gli stessi titolari della società fallita, che sfruttano le pieghe del sistema sociale svizzero.

Fatte queste premesse chiediamo al lodevole Consiglio di Stato.

1.    Il Consiglio di Stato è consapevole di questa situazione?

2.    Quanti sono i fallimenti di SAGL in Ticino?

3.    Questo numero è aumentato negli ultimi anni?

4.    Quanti sono i titolari i di SAGL che hanno percepito un’indennità di disoccupazione nel 2012?

5.    Quanti sono i titolari i di SAGL che hanno percepito un’indennità per insolvenza nel 2012?

6.    Quanti sono i titolari i di SAGL che hanno percepito un’indennità per insolvenza nel 2012 e che risiedono all’estero?

7.    Quali controlli vengono effettuati su queste persone?

8.    A quanto ammontano le indennità per insolvenza percepite in Ticino dopo i fallimenti di SAGL?

9.    Quali contromisure intende adottare il Consiglio di Stato per arginare tale fenomeno?

Per il Gruppo parlamentare della Lega dei ticinesi


Amanda Rückert

Roberto Balemi, Silvano Bergonzoli, Daniele Caverzasio, Michele Guerra, Mauro Minotti, Maruska Ortelli, Angelo Paparelli