Sul Passo del Lucomagno si è svolta una manifestazione pacifica a sostegno dei richiedenti l’asilo in attesa di rinvio, alloggiati in un bunker militare a 2’000 metri di quota.

Per gli attivisti del Centro sociale autogestito Il Molino e di altre organizzazioni ticinesi, scrive il portale Ticinonews “alloggiare esseri umani bisognosi di aiuto in un bunker sperduto tra le montagne rappresenta un’offesa alla loro dignità”.

Qui di seguito, sempre da Ticinonews, alcuni estratti dal comunicato rilasciato dal CSOA dopo la giornata di solidarietà con i richiedenti l’asilo :

“A darsi appuntamento in questa domenica d’ottobre, una quarantina di attivisti di varie organizzazioni di base: CSOA il Molino, Movimento dei Senza Voce, Scintilla, Stop all’ignoranza, Gioventù Biancoblu e Collettivo Zapatista. Per portare solidarietà a chi viene nascosto, sotterrato, segregato (…) per rendere visibili le caratteristiche condizioni d’“ospitalità” elvetiche, generosamente elargite ai 40-50 migranti sotterati nel bunker del Lucomagno con lo statuto di NEM, spesso senza saperlo.”

“Le stanze sono come delle celle, in pochi metri quadrati siamo dentro in 16, in quattro file di letti a castello. Ci manca l’aria, ci sembra di soffocare. Ci sentiamo trattati come delle bestie…”.
E se da più parti si è celebrata l’esperienza-bunker come un “successo”, la realtà dei fatti è ben diversa, come sottolineano i migranti stessi: “siamo liberi di uscire dalle 9 alle 17, ma per fare cosa? Di solito fa molto freddo, c’è nebbia ovunque, i vestiti caldi sono pochi e il primo paese abitato è a più di 10 km. È una falsa libertà.”

(…) “Tuttaltra cosa rispetto all’idilliaco contesto dipinto da media e politici. Parole inopportune e fuori luogo (“ci siamo comportati con loro come ci si comporta con gli ospiti”; “anche noi svizzeri abbiamo passato quattro settimane nei bunker”; “è pur sempre meglio vivere sotto terra che senza un tetto”) che rientrano nel quadro di sprezzante normalità voluto artificiosamente dall’allora Capo del Dipartimento federale Giustizia e polizia Blocher qualche anno fa, e ben cavalcato in Ticino dalla Lega e da quasi tutti gli altri partiti politici.
La creazione dell’emergenza asilanti, con l’obiettivo di scoraggiare gli arrivi e d’instaurare un sentimento di paura e di instabilità, dimezzando il numero di richiedenti l’asilo per ogni cantone da 20.000 a 10.000.”

“L’esperienza bunker-Lucomagno ne è la diretta continuazione, l’ulteriore passo verso la disumanizzazione completa del migrante (…).”