Tre domande a Mauro Poggia, candidato del partito populista MCG al Consiglio di Stato di Ginevra, sugli slogan anti-frontalieri della sua formazione politica.

Un’intervista del quotidiano romando Le Matin.ch.

Il MCG (Mouvement Citoyen Genevois, ndr) è contro i frontalieri?

No, vi è stata mancanza di tatto nella comunicazione, ma il MCG non è né un partito populista di estrema destra né un partito anti-frontalieri.
Le persone meritano rispetto. Cercano di migliorare la loro situazione finanziaria ed è normale, faremmo la stessa cosa.
Ma la situazione è molto grave. Nuovi frontalieri arrivano dall’altro capo della Francia per prendere il lavoro ai frontalieri di lunga data. Il MCG è una reazione di fronte a una situazione eccessiva. A Ginevra non possiamo vivere senza frontalieri.

Il MCG attizza e cavalca il sentimento anti-frontalieri?

Nella popolazione c’è il sentimento che i frontalieri sono troppi. Non lo abbiamo creato noi. Il MCG esiste per esprimere questo sentimento. Ci dicano se siamo eccessivi nei nostri slogan, lo accetto. Ma non accusate il partito di essere contro i frontalieri o di xenofobia. Facendolo, contribuireste alla nascita di questi sentimenti.

“L’epidemia di frontalieri è ancora lontana dall’essere sradicata.” Il vostro slogan va contro i frontalieri …

La cosa andava espressa in un altro modo, senza dubbio. Ai frontalieri che si sono sentiti offesi presento le scuse del MCG. Ma devono fare attenzione. Non chiedo loro di tenere un basso profilo, assolutamente, chiedo loro di non esagerare.
Alcuni frontalieri sono convinti che se vengono assunti qui è perchè hanno una formazione migliore e che le persone che dirigono devono ancora imparare. Qui sopportiamo male la mentalità francese del voler sempre dare lezioni a tutti.