Se il 9 febbraio gli elettori svizzeri voteranno a favore dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa, l’Unione europea non avvierà nuovi negoziati sulla libera circolazione.
Inoltre “Il mercato interno dell’Unione europea è un insieme unico e la Svizzera non può scegliervi quello che le piace. L’accesso al mercato interno non può essere dissociato dalle libertà fondamentali riconosciute dagli accordi bilaterali.”
Dichiarazioni della lussemburghese Viviane Reding, vice presidente della Commissione europea, che ha ammonito in questo modo la Confederazione, richiamandola alla compattezza e all’unità europea.
Reding si è espressa domenica scorsa in un’intervista sul domenicale Schweiz am Sonntag. A suo dire, la forte immigrazione in Svizzera corrisponde a un bisogno : l’economia elvetica non funzionerebbe senza manodopera straniera.
Secondo Reding la paura delle conseguenze a lungo termine dell’immigrazione per il sistema sociale svizzero è infondata. Solo il 3,7% dei cittadini dell’UE beneficiano di assistenza sociale in Svizzera, contro il 4% degli svizzeri.
Parole che non sono piaciute all’UDC, promotore dell’iniziativa, né alla Lega dei Ticinesi, che le interpretano come un palese affronto alla sovranità della Svizzera.