A seguito di un fine settimana dove gli eventi si sono susseguiti a ritmo incalzante (fuga del presidente Viktor Ianukovitch e in seguito destituzione da parte del Parlamento, nomina di un nuovo presidente a interim, liberazione dell’oppositrice Yulia Timoshenko…), diverse domande sorgono sul futuro dell’Ucraina, un paese di 46 milioni di persone alle porte dell’Unione europea.

Chi dirige oggi l’Ucraina ?
Dopo il voto del Parlamento che sabato ha destituito il presidente Ianukovitch, la presidenza a interim è stata assunta da Olexandre Turtchinov, presidente del Parlamento, come previsto dalla Costituzione nel caso di potere vacante,
Turtchinov è vicino a Yulia Timochenko, liberata sabato dopo due anni di carcere e che potrebbe giocare un ruolo di primo piano nei prossimi mesi.
Un governo di unità nazionale dovrebbe essere nominato a breve e le elezioni generali sono state fissate al 25 maggio.

Sabato Ianukovitch ha dichiarato che il Parlamento ha agito illegalmente e ha denunciato il vandalismo e il banditismo degli autori di un colpo di Stato.
“Non c’è un colpo di Stato a Kiev. Il presidente del Parlamento è stato legittimamente eletto – ha replicato il ministro degli Affari esteri polacco Radoslaw Sikorski, che nei giorni scorsi ha partecipato ai negoziati fra opposizione e potere.

Dove si trova Viktor Ianukovitch e potrà tornare ?
Invisibile da sabato, Ianukovitch ha perso il controllo della situazione in Ucraina. Il suo portavoce ha detto di non sapere dove si trovi l’ex presidente. L’unica certezza è che è scappato da Kiev.
Sabato una sua collaboratrice ha spiegato che si trovava a Kharkiv, mentre il nuovo presidente a interim, Olexandre Turtchinov, lo ha situato a Donetsk, da dove avrebbe cercato di scappare in Russia in aereo, ma le guardie di confine glielo avrebbero impedito, accusandolo di aver cercato di corromperlo affinchè lasciassero decollare il suo aereo senza permesso.

Politicamente Ianukovitch è isolato. Abbandonato dal suo partito, che lo accusa di essere responsabile dei tragici eventi a Kiev, dai vertici della polizia e dello Stato maggiore dell’esercito, abbandonato anche dalla Russia, Ianukovitch non ha più alcun sostegno e un suo rientro a Kiev sembra improbabile.

Cosa aspettarsi dalla liberazione di Yulia Timoshenko ?
La liberazione a sorpresa dell’ex primo ministro e maggior oppositrice del governo di Ianukovitch sconvolge la situazione politica nel paese.
Imprigionata due anni fa per aver firmato un accordo sul gas con la Russia giudicato sfavorevole per l’Ucraina, anche dalla prigione Timoshenko è rimasta un’oppositrice determinata.
Sabato sera, di ritorno a Kiev, l’ex primo ministro ha ottenuto il rispetto dei manifestanti ma suscita anche sospetto, in quanto i suoi anni al potere non hanno lasciato buoni ricordi agli ucraini : in particolare le viene attribuita la responsabilità della paralisi politica e della crisi economica che al tempo del suo governo avevano colpito con forza l’Ucraina.

Per molte persone Yulia Timoshenko è solo una figura del passato, simbolo dell’establishement politico, mentre altri vorrebbero vedere in lei una figura carismatica e capace di riunire il paese.
Berlino ha già fatto sapere che la Cancelliera Angela Merkel la incontrerà presto, facendone un’interlocutrice di primo piano.
La Timoshenko domenica ha smentito di essere candidata al posto di primo ministro del governo transitorio che verrà formato nei prossimi giorni. Non ha nemmeno dichiarato di essere candidata alle elezioni presidenziali del 25 maggio.

Come reagirà la Russia ?
Diversi segnali potrebbero indicare che la Russia sostiene un ritorno di Yulia Timoshenko al potere. Domenica un deputato del Parlamento di Mosca ha dichiarato che la sua nomina a premier potrebbe essere un fattore di stabilità per l’Ucraina.
Il governo russo non stima Viktor Ianukovitch, malgrado che in questi anni lo abbia sempre sostenuto, lo giudica troppo debole e lo considera responsabile del deterioramento della situazione a Kiev.
Yulia Timoshenko è invece un’interlocutrice che Mosca rispetta. Quando si trovava in prigione ed era malata, Vladimir Putin aveva chiesto a Ianukovitch che venisse trasferita a Mosca per essere curata.

Un riavvicinamento con l’Europa potrebbe tornare d’attualità ?
Alla fine di dicembre Ianukovitch aveva voltato le spalle al partenariato orientale con l’Unione europea, preferendo un allineamento con la Russia (la quale aveva promesso all’Ucraina aiuti finanziari per 15 miliardi di dollari).
Dopo una terribile settimana di scontri durante la quale decine di persone sono state uccise, prima che Ianukovitch venisse cacciato, l’Unione europea non può restare indifferente circa la sorte di questo paese.
Dopo aver mandato a Kiev tre ministri degli Affari esteri (francese, tedesco e polacco) per tentare di accelerare i negoziati fra potere e opposizione, i paesi europei devono prendere atto di quanto successo nel fine settimana.
Diversi alti responsabili europei hanno chiesto di rimettere sul tavolo dei negoziati l’accordo commerciale che Ianukovitch aveva rifiutato. Domenica il commissario europeo al commercio Karel De Gucht si è detto ottimista : “Credo che gli ucraini firmeranno l’accordo associativo.”

Gli Stati dell’UE sono però ancora divisi sulle prospettive da offrire all’Ucraina. Al momento è escluso un principio di adesione all’Unione europea. La Zona euro in crisi non può offrire all’Ucraina un solido aiuto finanziario.
L’UE si mostra soprattutto prudente, nell’attesa del ritorno in Ucraina di un potere forte e legittimo. La presenza fra i manifestanti di numerosi militanti dell’estrema destra poco interessati all’Europa e l’eterogeneità dell’opposizione portano i diplomatici europei a essere cauti.
Il commissario europeo per le questioni economiche e finanziarie Olli Rehn ha spiegato domenica che l’Europa deve essere all’altezza della sfida di questo momento storico.
Secondo lui Bruxelles è pronta a impegnarsi in un importante aiuto finanziario all’Ucraina, appena verrà trovata una soluzione politica basata sui principi democratici.

(Fonte : Le Monde.fr)