Di fronte a certi eccessi il sarcasmo è un balsamo (De Maria)

dal portale www.sergiosavoia.ch

Dinnanzi all’impressionante e perfettamente orchestrata cagnara mediatica che ha fatto seguito al voto democratico del 9 febbraio – un’esplosione isterica di portata non nazionale, ma planetaria – il Sabaudo scatena il suo tagliente, godibile sarcasmo.

Nessuno riesce a trattenerlo. Ma, ci chiediamo, non rischia egli di subire qualche brutto tiro dai suoi? (fdm)


Quando sento una studentessa dell’Uni di Zurigo (Schweiz Aktuell/ SRF un paio di giorni fa) dire che la sua vita è stata “stravolta” dalla notizia sull’esclusione della Svizzera dal programma Erasmus+ mi vien voglia di ululare alla luna e trasformarmi in Jack Nicholson in “Wolf”. La sventurata voleva passare sei mesi con una compagna di studi all’università di Malaga. Permettimi di dirti invece che i tuoi colleghi universitari in Siria c’hanno la vita stravolta, ciccia.Un po’ di senso delle proporzioni, no?

Ma figuriamoci: la SSR è talmente impegnata a terrorizzarci che diventa involontariamente ridicola.

Io in questi giorni continuo ad aspettare un cenno di vita del nostro segretario di stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione in Svizzera Mauro dell’Ambrogio. Mauro? Maurooo? P-p-p-please! In compenso, nel frattempo si sono sentiti quasi tutti gli altri.

Hanno parlato i funzionari, i rettori, i delegati, i portavoce e i rappresentanti delle organizzazioni più diverse legate al mondo universitario nazionale. Mancano Elvis, Madre Teresa e Topolino e siamo al completo.

E, a proposito di topolini, qualche giorno fa ho persino letto sul sito on line del Blick che il ministro dell’istruzione Schneider Amman avrebbe detto che forse non tutto è perduto per gli studenti che anche in futuro vorranno studiare un semestre all’estero. Allelujah, che sollievo! C’è una vita dopo l’Erasmus, dunque?

Tornado a sua eccellenza il segretario di stato MdA: il nostro ministro senza portafoglio sulle questioni dell’istruzione e della ricerca, non potrebbe produrre qualcosa di utile? Una dichiarazione? Una riflessione? Un trimetro giambico catalettico? Un uggiolio? Forse è perché la perla dei funzionari ticinesi dell’amministrazione federale – certe abitudini sono dure a morire – sta riflettendo approfonditamente su quale altro importante incarico assumere? O forse, molto più semplicemente, è perché non ha niente da dire?

Sergio Savoia