Se in Ticino non ci fossero i frontalieri, i conti del cantone – che già sono in rosso – sarebbero ancora peggio. E’ quanto si legge sull’edizione online del quotidiano La Provincia di Varese, dove si aggiunge : “Sono proprio i lavoratori del Varesotto e del Comasco a rimpinguare le casse cantonali.”

Nelle finanze cantonali, si legge nell’articolo. quella dei frontalieri “è l’unica voce in crescita. Si tratta dell’imposta alla fonte che viene prelevata direttamente sui loro stipendi, e poi trattenuta per oltre il 60%, mentre il 38,8% viene riversato all’Italia.
Ebbene, per effetto dell’aumento dei lavoratori italiani si è passati dai 117 milioni incassati nel 2012 ai 128,3 milioni del consuntivo in esame. Un incremento di oltre 11 milioni di franchi che contribuisce a rendere meno fosco il quadro economico.

[…] “Senza interventi concreti, chiari e ponderati su più fronti della spesa pubblica, considerato che sul fronte delle entrate, siano essere tasse o imposte – si legge in una nota del Governo cantonale – i margini di manovra sono ristretti, il Cantone non riuscirà a riequilibrare i conti.” Tradotto: aumento di tassazione in vista anche per i frontalieri.”