Negli Stati Uniti le api continuano a scomparire a livelli inquietanti. Le perdite delle colonie sono talmente importanti che la sopravvivenza a lungo termine non è più assicurata, sottolinea un rapporto del governo americano.

Stando ai dati pubblicati settimana scorsa dal ministero americano dell’agricoltura, l’inverno passato la mortalità delle api ha cancellato il 23% delle colonie. Questo tasso è comunque leggermente inferiore rispetto a quello dell’inverno precedente, quando a scomparire era stato il 30% delle colonie. Il fenomeno è tuttavia molto preoccupante.

Attraverso l’impollinazione, le api sono responsabili di oltre un terzo della nostra alimentazione. In totale viene impollinato l’80% delle piante da fiori. Secondo il ministero americano dell’agricoltura, i tassi di mortalità degli ultimi anni sono talmente alti che compromettono letteralmente la sopravvivenza delle api sul lungo termine.
Da quando si è iniziato a monitorare il fenomeno, nel 2006-2007, ogni anno in media muore il 30% delle colonie, un fenomeno chiamato sindrome di collasso delle colonie.

Nel 2011, il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente aveva elencato 12 fattori che che potrebbero spiegare la mortalità delle api, soprattutto nell’emisfero nord industrializzato. Oltre ai pesticidi, puntava il dito soprattutto sull’inquinamento dell’aria, la riduzione del numero delle piante da fiori e un parassita mortale, la varroa.
Altri specialisti incolpano l’estensione della monocultura, che riduce la diversità della flora necessaria alle api e di conseguenza la loro resistenza immunitaria.

Questa mortalità è indubbiamente il risultato di una congiuntura di fattori : pozzanghere di acqua tossica, insetticidi e funghi patogeni, pesticidi, onde elettromagnetiche, …
Come ha commentato M. Neumann, del Centro svizzero di ricerche apicole di Liebefeld-Berna : “Possiamo sopportare separatamente una malattia, una cattiva alimentazione, un avvelenamento da pesticidi, ma quando tutti questi fattori sono riuniti arriva il momento in cui si raggiunge la capacità di sopportazione.”

(Fonte : chaos-controle.com)