Nell’imminenza dell’evento “Lions tra la gente”, risottata dell’amicizia e della solidarietà (piazza Manzoni, 24 maggio, ore 12) proponiamo questa succinta “storia” della grande Associazione di servizio. Dedichiamo questo testo all’amico Luciano Clerici, “spiritus rector” dell’evento.


L’idea di Melvin Jones
“Se queste persone che godono di tanto successo grazie al loro slancio e alla loro intelligenza usassero i loro talenti per migliorare le comunità alle quali appartengono, quanto bene potrebbero e fare e quali risultati potrebbero raggiungere!” Da questa semplice idea nacque una grande e potente Associazione, che in quasi cento anni di vita si è diffusa in tutto il mondo e conta oggi 1,4 milioni di membri affiliati a 44.000 club.

Primi passi in America
Il Lions Clubs International nacque a Chicago (ancor oggi la sua sede centrale si trova ad Oak Brook, nei dintorni della metropoli) nell’anno 1917. Il suo fondatore fu Melvin Jones, un assicuratore. La frase citata in apertura d’articolo è sua. Ancor oggi la più prestigiosa onorificenza lionistica “Melvin Jones Fellow” porta il suo nome. L’Associazione incominciò a crescere e ad espandersi. Numerosi club nacquero negli States, poi nel Canada. Nel 1926 un Lions club fu fondato in Cina, nella città di Tientsin. L’anno dopo fu la volta dell’Avana e il club vi fiorì per trent’anni… finché non arrivò Fidel Castro. Nel 1945 a San Francisco il Lions fu chiamato a collaborare alla stesura della carta fondamentale e ancor oggi riveste lo status di consulente dell’ONU per le questioni umanitarie.

Il Lions arriva in Europa… e a Lugano
Nel 1948 l’Associazione sbarca in Europa (nel 1952 in Asia, nel 1953 Africa). Il primo club viene fondato in Svezia, nello stesso anno nasce a Ginevra il primo Lions Club svizzero. Il 16 dicembre 1950 viene fondato a Lugano il primo Lions Club di lingua italiana nel mondo. Sì, perché l’Italia era allora – ancora per poco – terreno vergine… Nella primavera del 1951 il LC Lugano sarà padrino del “mitico” Milano Host (ciò che significa: primo club della città), capostipite del lionismo nella Penisola. Nei nostri archivi è custodito un biglietto, datato 18 ottobre, con il quale tre illustri avvocati – Giancarlo Bianchi, direttore del Corriere del Ticino, Ferruccio Bolla e Waldo Riva – convocano all’Olimpia una riunione preliminare destinata a sfociare in una rapida costituzione del sodalizio.

1987, un cambiamento epocale
Sin dalla sua fondazione il Lions è stata un’associazione di uomini. Era giusto, non giusto? Chissà, quelli erano i tempi. Ma in America (laggiù sono più avanti di noi) negli anni Ottanta le cause per discriminazione sessuale – promosse da donne “ingiustamente” escluse – incominciarono a fioccare. I dirigenti decisero che era ora di cambiare e i club si aprirono alle donne, modificando (per amore o per forza) i loro statuti. Non più solo mogli o figlie di membri a ingentilire i meeting “aperti” ma socie a pieno titolo, partecipi dell’ideale, dei doveri e dei diritti. La differenza tra il “de jure” e il “de facto” può essere perfettamente illustrata dal club cui si onora di appartenere l’autore di queste righe…

Il Lions international oggi
I Lions oggigiorno sono presenti in tutti i paesi del mondo. La Svizzera è suddivisa in 3 distretti (l’Italia, per fare un confronto, in 17); alla testa di ogni distretto sta un Governatore. Una specie di grande “consiglio d’amministrazione” regge il Lions International. Esso si compone di ben 34 Direttori internazionali, che permangono in carica due anni. Una vera e propria campagna elettorale prelude, ogni anno, alla designazione del “vertice” della grande piramide: il Presidente internazionale.

“Sight first”, grande activity nei cinque continenti
Com’è fatto un service, e come si sviluppa? Prendiamone uno molto importante, che ha coinvolto tutto il Lions International, “Sight First”. Nasce nel 1989 ed esplica la sua attività per parecchi anni. Essa si propone come fine il trattamento della cecità curabile nei paesi arretrati. Si raccolgono fondi ingenti. Cliniche oftalmiche vengono fondate, l’azione di prevenzione viene organizzata metodicamente, migliaia di trapianti di cornea effettuati. Nel lontano 1925 Helen Keller, una celebre americana cieca dalla nascita, aveva esclamato: “Voi Lions, che siete sani e forti e coraggiosi, volete divenire i Cavalieri dei Ciechi in una crociata contro le tenebre?” Molti anni dopo la risposta è arrivata.

La fattoria di Vaglio, fiore all’occhiello del Lions Club Lugano
Questa grande activity, dopo una fase preliminare organizzativa irta di difficoltà durata un decennio, fu inaugurata nel 1987. Nella bella proprietà agricola, che vanta una superficie di oltre 16000 mq e comprende una fattoria con atelier e varie serre, operano una ventina di giovani disabili, assistiti dal personale della “Fonte”. A varie riprese sono stati eseguiti lavori di miglioria e ampliamento, principalmente finanziati dal Lions Club Lugano. La supervisione sulla fattoria di Vaglio è affidata a un Consiglio di fondazione di 6 membri, tutti appartenenti al Club. Esso è attualmente presieduto dall’ing. Lorenzo Emma; suoi predecessori sono stati l’ing. Geo Mantegazza, primo presidente e “fondatore” di Vaglio, e il dr. Giorgio Ghiringhelli. Nell’anno lionistico 1996-1997 questo importante service permanente ha ricevuto dal Lions International uno speciale riconoscimento quale “seconda miglior activity mondiale”.

Verso il futuro. Il Lions nel Terzo millennio
Nel logo del Lions, blu e oro, si scorgono due leoni. Uno guarda verso occidente, l’altro verso oriente, simboli di una vocazione a espandersi in tutto il mondo. Ciò non dev’essere visto come un segno d’orgoglio o di aggressività bensì come impulso all’azione. Il motto del Lions è, da sempre e per sempre, “We serve”. Nel 2017 con grande solennità verrà celebrata la festa del centenario.