Così come vuole anche la popolazione” è una bella frase baldanzosa, che lascia tutto sommato perplessi. Sembra quasi che gli autori del comunicato… non siano mai usciti di casa!

Stamani verso le 11 mi trovavo nelle Alpi di san Martino, presso Mendrisio. I sostenitori della ferrovia e dell’Iniziativa formavano una coda lunga parecchi chilometri. (fdm)

 

I falò sulle alture sono una tradizione nata nel Medioevo per lanciare segnali d’allarme in vista di pericoli imminenti. Su questa idea nasce la campagna “Falò nelle Alpi”, che attraverso questi fuochi visibili a grandi distanze vuole dare ogni anno un segnale a favore della conservazione dell’eredità naturale e culturale dello spazio alpino e contro la distruzione dell’ecosistema. Il pericolo attuale per questo spazio vitale particolarmente sensibile è rappresentato dalla decisione del Consiglio federale di raddoppiare la galleria autostradale del Gottardo. La Coalizione Sud-Nord, in collaborazione con l’Iniziativa delle Alpi lancia un appello alla politica, affinché confermi la protezione delle Alpi e persegua una politica dei trasporti basata sulla rotaia, così come vuole anche la popolazione.

Non è politicamente agevole assicurare una particolare protezione alle Alpi. Così come non è agevole affermare una politica dei trasporti indipendente nei confronti dell’Europa. Tuttavia, proprio questo è di grande importanza per la Svizzera e per i paesi alpini a noi vicini. Per questo motivo sabato si sono accesi falò d’allarme in tutto l’arco alpino, nell’ambito della tradizionale azione “Falò nelle Alpi”. La Coalizione Sud-Nord si è di nuovo incaricata di accendere il falò in Ticino, a Tenero. “Le Alpi cominciano a Chiasso!” ha affermato un partecipante alla serata. È proprio per sottolineare l’interdipendenza tra il traffico alpino e il fondovalle ticinese, che si è deciso di scendere in pianura con il falò.

Il Consiglio federale vorrebbe scavare un secondo tubo stradale al Gottardo. Ciò renderebbe le Alpi svizzere ancora più attrattive per i camion in transito. Già oggi transita annualmente il doppio di mezzi pesanti di quanto permettano la Costituzione e la legge. Strumenti efficaci per trasferire sulla ferrovia le merci in transito da confine a confine nella misura richiesta, finora il Consiglio federale non ne ha adottati. Da ormai quasi 20 anni, tende piuttosto a insabbiare il trasferimento strada/ferrovia voluto dal popolo. A Tenero sono intervenute quasi un centinaio di persone da tutta la Svizzera per accendere il tradizionale falò.

Il neo-eletto Presidente dell’Iniziativa delle Alpi, Jon Pult ha lanciato un appello: “Noi, le nuove generazioni – con l’aiuto delle generazioni che hanno inventato l’Iniziativa delle Alpi – dobbiamo ri-accendere il fuoco della protezione delle Alpi! È proprio questo che facciamo oggi! La Svizzera deve essere promotore di un progetto concreto e positivo in e per l’Europa. La politica di trasferimento del traffico pesante può essere questo progetto. La Svizzera avrebbe sicuramente il sostegno delle popolazioni europee e allo stesso tempo si ristabilirebbe la nostra fama di paese dell’innovazione, della sostenibilità e della solidarietà. Difenderemo l’idea di una politica di traffico sostenibile anche per le prossime generazioni”