Un giovane Cristo con i capelli corti e vestito con una toga : incisa su un piccolo piatto in vetro, questa atipica rappresentazione di Gesù, risalente al 4. secolo, è una delle più antiche del Cristianesimo. Dal 1. ottobre è esposta al Museo archeologico di Linares, in Spagna.

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Ricostruita da un’equipe di archeologi, che in un lavoro durato molti mesi hanno ritrovato e riassemblato ogni pezzetto di vetro, il piatto veniva probabilmente usato per contenere il pane benedetto destinato all’eucarestia.
I suoi frammenti erano stati scoperti sotto le rovine di un edificio destinato al culto religioso nel sito archeologico di Castulo, antica cittadella nel sud della Spagna.
Lo scorso luglio, il ritrovamento di frammenti di vetro più grandi avevano permesso di osservare i motivi ornamentali. Gli archeologi avevano dunque capito che si trattava di un reperto archeologico eccezionale.

Una volta riuniti al 80%, i frammenti di vetro hanno svelato un piatto dal diametro di 22 centimetri e 4 centimetri di spessore.
Sulla superficie sono incisi tre personaggi con l’aureola sul capo. Al centro il Cristo in giovane età, con i capelli corti e ricci, che tiene una croce in una mano e una Bibbia aperta nell’altra. Ai suoi lati vi sono due apostoli. Gli archeologi pensano si tratti di Pietro e Paolo.

Il disegno segue uno stile artistico arcaico, tipico di un’epoca dove il Cristianesimo faceva i primi passi fuori dalla clandestinità e le immagini cristiane erano ancora rare.
“Questo stile è stato abbandonato quando la tradizione cristiana ha preferito altri modi di rappresentare Gesù, ma lo si trova nel 4. secolo, quando l’imperatore romano Costantino aveva autorizzato la pratica della religione cristiana – ha spiegato l’archeologo Marcel Castro, capo del progetto di ricerca.

Dopo aver consultato esperti di manufatti in vetro antico, gli archeologi hanno concluso che il piatto era stato fabbricato a Roma, probabilmente a Ostia, dove all’epoca vi erano siti di fabbricazione del vetro.