Questo è l’articolo di cui parlavamo ieri. Riproposto per gentile concessione di Opinione Liberale.
Massoni 3

Giorgio Grandini interviene sugli allarmismi contro i «Liberi Muratori» ritenendo la richiesta di autodenuncia d’appartenenza all’Ordine per i candidati che figurano sulla lista di un Partito alle prossime elezioni Cantonali, «una provocazione ingiustificata ed arbitraria, che lede la sfera privata»

Recentemente la stampa locale – che dimostra spesso di non conoscere la Massoneria e di essere influenzata da visioni «deviate» sul movimento – lancia allarmistiche campagne contro i «Liberi Muratori», sospetti di appartenere ad una sorta di «setta segreta» (dedita agli affari), inconciliabile con i principi di trasparenza politica, che regolano lo “Stato laico e democratico”.

La Massoneria – va ribadito – non è una religione che impone ai propri adepti dogmi di fede «rivelati», bensì una filosofia (scuola di vita), che stimola gli aderenti – tramite il ricorso ad antichi rituali e al linguaggio universale dei simboli – a migliorarsi (conosci te stesso), per contribuire a edificare un mondo più giusto e… a misura d’Uomo. Essa si ispira concretamente ai valori umanistici universali (che, come tali, superano il concetto tradizionale di spazio e di tempo), fondati sull’uguaglianza fra uomini, al di sopra delle razze e delle religioni. Propugnando l’uguaglianza di tutte le religioni (e non l’ateismo fine a se stesso), la Massoneria è stata storicamente oggetto di ripetute condanne papali (scomuniche).

La fedeltà massonica ai valori illuministici della «Ragione» ha generato nel tempo ripetute persecuzioni dei Liberi Muratori da parte dei vari regimi fascisti e nazisti, nonché le «purghe staliniane», andando ad alimentare fino ai giorni nostri il fenomeno di autentiche «liste di proscrizione».Lo Stato moderno svizzero è il frutto dell’impegno di Massoni (il primo presidente della Confederazione fu un Libero Muratore). Anche il Ticino democratico deve molto della sua Storia migliore a personaggi del calibro di Emilio Bossi, Romeo Manzoni e Brenno Bertoni, che erano fieri Massoni.

Pretendere ora dai candidati Liberi Muratori di autodenunciare la loro appartenenza all’Ordine per poter figurare sulla lista di un Partito alle prossime elezioni Cantonali costituisce una provocazione ingiustificata ed arbitraria, che lede la sfera privata… quasi un preludio ad una sorta di strisciante «Berufsverbot», privo di senso e di ragioni storiche e filosofiche.

Ai Liberi Muratori deve, per contro, essere riconosciuta – come ad ogni cittadino eleggibile – la facoltà di liberamente dichiarare (o no) la loro appartenenza ad un movimento o ad un’associazione. Per tranquillità di tutti, rilevo d’altronde come il Libero Muratore, al momento della sua iniziazione, prometta solennemente di rispettare le leggi del proprio Stato e di difendere la propria Nazione.

Grandini 2Giorgio Grandini: “Il Ticino democratico deve molto della sua Storia migliore a personaggi del calibro di Emilio Bossi, Romeo Manzoni e Brenno Bertoni, che erano fieri Massoni.”