Quello che i Verdi chiamano ormai “il partito dell’odio” – ma non si dimentichi che il presidente Calimero Lurati si era, dal canto suo e recentemente, lagnato ad altissima voce “tutti ci odiano!” – cerca di approfittarsi di una ghiotta occasione per regolare i conti con il vecchio “transfuga” Savoia.Mentre al coordinatore dei Verdi ticinesi (l’unica formazione verde svizzera che si colloca alla Destra dei verdi liberali e non alla sinistra: si veda il risultato del voto su Ecopop nelle rispettive assemblee) attribuiamo la sola presunzione, al suo candidato all’ultima corsa per il Consiglio Nazionale nonché alla vicepresidenza del partito nazionale, Claudio Zanini, attribuiamo la presunzione… d’innocenza.
Sì, perché è notizia fresca fresca della “Tribune de Génève” quella del suo arresto lampo (con perquisizioni) avvenuto a Ginevra per sospetta tangente di 180 mila franchi a un dipendente dei Servizi industriali cittadini. L’accusa, che lui nega, è quella di corruzione attiva e verte, manco a farlo apposta, sulla costruzione di un parco eolico.
Il ricco Zanini, grande amico del CEO di UBS Ermotti, è stato messo da Savoia alla testa del famoso gruppo di lavoro che entro l’estate scorsa avrebbe dovuto indicare i termini della rifondazione dei Verdi voluta dall’ex animatore e fine dicitore della RTSI. “Claudio viene da quel mondo delle imprese che ancora alcuni guardano con diffidenza ed è anche per questo che è la persona migliore cui affidare il mandato”, aveva detto gongolante Savoia ad inizio marzo scorso. Negli ultimi tempi però lo Zanini era scomparso dalla circolazione verde né si è mai saputo in cosa dovesse consistere questa rifondazione verde se non in uno scimmiottamento di Beppe Grillo, nel frattempo ridimensionatosi parecchio in Italia.
La grande svolta del coordinatore finora si è concretizzata solo nel siluramento della candidata più limpida e apprezzata del movimento, Greta Gysin***. Di altro non c’è traccia.
In attesa di saperne di più sulle vicende ginevrine di Zanini, ciascuno faccia le proprie riflessioni.
*** Questa è una frase superficiale e sciocca, oltre che invidiosa. Savoia ha capito che è tempo di battersi per il Ticino, il PS continua a battersi per l’Unione Europea e per l’Ecuador. C’è solo da sperare (non che sia improbabile) che questo club di fumosi filosofi snob riceva dagli elettori la sanzione che merita.
Quanto alla brillante Greta, non ha forse dichiarato urbi et orbi che vuole fare la mamma, il più bel mestiere del mondo?