Sono passati trentasei anni e mezzo e la Renault rossa esiste ancora. Non è stata rubata, non è andata perduta. Si trova in un garage della Polizia e attende di essere collocata in un museo storico. Il deputato del PD Gero Grassi, membro della Commissione Moro, si è recato sul posto.
In quella macchina la mattina del 9 maggio 1978 fu ritrovato il corpo esanime del presidente della Democrazia Cristiana on. Aldo Moro. Una telefonata anonima aveva fornito l’informazione.
Aldo Moro fu rapito la mattina del 16 marzo in via Fani. La sua scorta (5 uomini) fu massacrata. Moro, illeso, fu portato via e condotto in un “covo” segreto. Lo Stato mobilitò più di centomila uomini alla ricerca del rapito, invano. Le Brigate Rosse tentarono di ricattare le istituzioni, invano. Craxi voleva cedere “per ragioni umanitarie” ma la DC e il PC si opposero. Moro scrisse dal carcere: “Ricevo dai comunisti, dopo la lunga marcia insieme, la condanna a morte”.
Ricordo quella mattina. Accesi la TV, ma non c’erano programmi non stop allora. Fui sorpreso da una musica totalmente diversa dal solito: lenta, solenne, grave. “Allora è successo” pensai.