Era un po’ che non andavo a visitare il blog del capo dei Verdi. Vi ho trovato questo breve articolo, il più recente, pubblicato il 13 febbraio e ri-pubblicato il 18. È molto duro nei toni, quasi violento.

L’opposizione all’agire del Consiglio federale nel Paese c’è, eccome. Si ha però l’impressione che risulti inefficace. Il maggior partito nazionale se ne sta con un piede, miseramente e conciato per le feste, in governo. È un mio vecchio pallino (però una volta l’ha detto anche Freysinger): non sarebbe stato meglio collocarsi all’esterno, piuttosto che questo strazio? “Lui” non può far niente, dunque non ha colpe. Ma è “giusto” che “lui” se ne stia “lì” senza poter far niente?

Nel Ticino abbiamo, oltre all’UDC (e “la Destra”), la Lega e i Verdi “Grande Bugia”. Ambirebbero almeno a qualche successo locale, ma finora non s’è visto gran che. Ambirebbero a un successo elettorale, ma persino questo è incerto. Per i Verdi un seggio in governo esige un miracolo, per la Destra appare chimerico. Addirittura, se tutto va storto, la Lega potrebbe ri-perdere un seggio a vantaggio del PLR. Il quale dal canto suo, prudentemente, si guarda bene dallo sventolare la bandiera blu con le stelle. Lo fa l’ineffabile Jacques dalla sua nuova casa (che molto “nuova” in verità non è).

Savoia terdal blog sergiosavoia.ch

Un governo che teme l’UE più che il suo popolo

Sogno un paese dove il popolo comanda e il governo obbedisce. Lo dice un deputato del M5S. Lo penso anch’io. E pensavo di viverci, in quel paese, fino a qualche giorno fa.

La proposta di legge, quella vera e propria porcata messa in atto dal Consiglio Federale per ingannare il popolo (ha ingannato anche me, e moltissimi altri, in un primo momento) sembra proprio, come dice Christoph Blocher, “l’atto di un governo che ha più paura dell’UE che del proprio popolo”.

Il Consiglio Federale ci sta dicendo che è disposto a fare solo le leggi che Bruxelles approverà. Ci sta dicendo, insomma, che non siamo più un paese sovrano. Che la nostra costituzione conta meno dei bacetti di Junker; che “in ginocchio” è la posizione in cui d’ora in poi scriveremo le leggi. Mentre i Greci hanno dimostrato che tenere la schiena dritta non è solo giusto ma conviene, a Berna i sette nani strisciano, guaiscono, uggiolano e fanno il lavoro sporco della UE prima ancora che la UE glielo chieda.

Sono sopraffatto dall’indignazione, amici del blog. Siamo sempre stati abituati a pensare di vivere nel paese della democrazia diretta, dove il popolo decide e i governanti obbediscono. Non è più così. Dobbiamo impedire che le sette nullità si inginocchino anche a nome nostro.

Dobbiamo mettere in atto semplici ma efficaci azioni di disobbedienza civile finché il governo non ritrovi un po’ di rispetto, se non paura, del popolo.

Sergio Savoia