La mitologia greca narra che un indovinello veniva posto dalla Sfinge all’ingresso della città di Tebe (grande città della Beozia, rivale di Atene) ai passanti. La Sfinge divorava chi dava la risposta sbagliata.

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L’indovinello viene citato da vari autori. L’antica raccolta di leggende della mitologia greca Pseudo-Apollodoro descrive la Sfinge come un leone con il volto da donna e le ali da uccello.

Accovacciata sul Monte Ficio, la Sfinge proponeva questo enigma : “Chi, pur avendo una sola voce, si trasforma in quadrupede, tripede e bipede ?”

La Sfinge saltava sui passanti che rispondevano in modo sbagliato e li divorava. Il re di Tebe Creonte, dopo aver perso anche il figlio Emone, stabilì che chi l’avesse sconfitta avrebbe avuto il regno e la mano della vedova di Laio, Giocasta.

Ad avere successo fu Edipo, il quale spiegò che la risposta era “l’uomo”, il quale gattona da neonato, cammina su due gambe da adulto e si appoggia su un bastone da anziano.

Sconfitta, la Sfinge si suicidò.

Esiste anche un’altra versione dell’indovinello, che dice : “Esiste qualcosa sulla terra che ha due piedi, quattro piedi e tre piedi e ha una sola voce; è l’unico, tra coloro che si muovono sulla terra, in cielo e nel mare a cambiare la propria natura, ma quando per camminare usa più piedi la sua velocità in proporzione diminuisce.”