bail-inUnione della bancarotta? (Bail-in suona molto meglio di: prelievo forzoso)

(fonte Wall Street Italia, Laura Naka Antonelli)

Tutti i riflettori sono puntati sulla Grecia. Forse gli italiani non si rendono conto di che cosa gli stia cadendo sulla testa. Magari anche la Svizzera potrebbe allinearsi all’illuminata “direttiva”…

Nella giornata di ieri, l’aula della Camera ha approvato in via definitiva la legge di delegazione europea 2014 che recepisce 58 direttive europee, adegua la normativa nazionale a 6 regolamenti Ue e attua 10 decisioni quadro. I sì sono stati 270, 113 i no, 22 gli astenuti.

La Camera ha detto sì anche alla direttiva comunitaria che di per sé ha già reso legittima la procedura del “bail-in”.

Che cosa significa? Si tratta di un piano ben preciso che prevede che, in caso di crisi, siano i creditori e i correntisti a pagare per gli errori commessi dalle banche che, se non corretti, potrebbero tradursi in vere e proprie bombe sistemiche.

La norma stabilisce che, con effetto a partire dal 2016, in caso di crisi di liquidità di banche, i problemi – come dice la parola bail-in, in contrapposizione a quella di bail-out (aiuti che vengono dall’esterno) – saranno risolti accedendo, in caso di necessità, anche ai depositi superiori ai 100.000 euro.