Sulanga gini aranSulanga gini aran di Vimukthi Jayasundura – Sri Lanka 2015 / concorso internazionale

Spiegare la morte con la vita. E’ la vita simile alla morte? Cosa ci sarà dopo? Di sicuro ci sono diversi modi di morire: avranno un significato dopo la morte, o significano qualcosa solo per i sopravissuti? Morire tranquilli e sereni, morire suicidi, morire uccisi significa qualcosa per il dopo? – SE ESISTE UN DOPO –

Desio-RIl film, ben costruito, ma anche qui, ogni tanto, scene tendenti all’interminabile (fa tanto regista impegnato…) ma, fortunatamente, non troppo disturbanti per chi segue il film e ne apprezza lo svolgimento del tema.

Il suono della natura è molto bene riprodotto, organico. Le immagini emozionanti e (spesso) poetiche. I colori freddi: verde smeraldo e marroni per chi è concreto, arancio luminosissimo per chi tende alla spiritualità.

Molto basato su stereotipi eterosessuali, la violenza del maschio sulla donna, a parte le scene con il monaco, chiaramente senza donne, lui che cerca il significato della morte, o della vita. Gli altri due protagonisti (il commerciante in organi umani e il medico che si occupa degli interventi e che non crede all’aldilà) fanno una vita senza ideali, a parte il denaro. Il medico vive malissimo le sue pulsioni sessuali e finirà col soccombervi. Spirito inquieto, lui che non credeva alla vita dopo la morte, urlerà invece per l’eternità nella foresta (allora forse il dopo esiste…). Scene molto curate (la fotografia) e pure la musica è splendida.

Cosmos PardoCosmos di Andrzei Zulawski – Francia/Portogallo 2015 / concorso internazionale

Avete in mente i dialoghi intelligenti, martellanti e colmi di battute alla Woody Allen? L’ossessione del suono di J.L. Godard? Le situazioni irreali di Bunuel? E Visconti, e i film sperimentali alla Andy Warhol?

Il regista, secondo la mia lettura, è liberamente ispirato da tutti loro e anche molto di più: un caleidoscopio di immagini e dialoghi che ipnotizzano lo spettatore portandolo in una girandola di suoni e immagini perfetti, apparentemente a ruota libera ma calibrati e montati magistralmente. Una cultura cinematografica senz’altro immensa che lo rende di una creatività possente e travolgente, effervescente.

Arrivano, separatamente, due giovani in una località imprecisata del Portogallo, in riva all’Atlantico. Albergo completo e tutti e due si dirigono verso una villa che offre B&B. Sorpresa: i proprietari sono di origine francese e così niente difficoltà con il francese, loro lingua madre. Francese lingua originale del film: coloratissima, espressioni gergali ficcanti, attori sottoposti ad una prova di recitazione e dizione molto al di sopra delle righe: cosmica anche questa, come il titolo.

Il cosmo è nei personaggi un po’ (tanto) simpaticamente stralunati e nelle situazioni altrettanto stravolte. Piccoli animali impiccati danno suspense e inquietudine e sottolineano caratteri decisamente intensi, accattivanti e (anche), mi sembra di cogliere, felliniani ma nella libera e fervida interpretazione dell’immaginazione del regista.

E l’immaginazione è al potere in questo film.

Uno dei giovani sta preparando gli esami e si dedica alla scrittura di un romanzo, forse di un film. Erudito, sciorina citazioni su autori notissimi all’altro giovane che, invece, viene dalla “cultura della strada”, insomma quella dell’approssimazione per assonanza di nomi e concetti, lavora da due stilisti tipo Dolce & Gabbana e ne indossa gli abiti: superficiale nella sua gestione del pensiero come nel vestire. Ma simpaticissimo e, naturalmente, gay/gaio/allegro/elettrizzante. La padrona di casa, rossa di capelli, iperattiva con improvvise crisi di autismo. Il padrone di casa, ex-rappresentante e abile dicitore di giochi di parole latinizzate. La figlia, bellissima sexy con il fidanzato innamoratissimo e sensibile. Completa il quadro la ragazza con un labbro quasi-leporino: ragazza tuttofare. Tra dialoghi (improvvisazioni degli attori? penso anche) e situazioni in crescendo. Fino all’apoteosi, quando ad essere impiccato è il gatto di casa. Sospetti, chi è che fa queste azioni vigliacche?

Poi tutti vanno verso una “vacanza” in un’altra località e subentra un passeggero in più: un prete che viene mostrato (tra l’altro) in una quasi-miracolosa apparizione: si cala i pantaloni e rivela la tunica di prete emanando un nugolo di api… vi rivelo la scena per darvi un’idea di quali splendide immagini vi mostra questo film.

Godetevelo. Tutto da gustare lasciandosi andare al ritmo delle battute spassose, intelligenti e colte, stupide e ridicole, da innamorati e da superstiziosi, da ragionamenti che stanno in piedi ad altri che non hanno né testa né coda, come nella vita, nel Cosmos.

Desio Rivera