Questa è una foto emblematica
Ci mostra lo stato in cui si trova in questi giorni la Stazione principale di Monaco di Baviera (Hauptbahnhof). Non punto l’indice contro la massa di migranti che si sono trovati là e hanno realizzato questo spettacolo meraviglioso. Non punto l’indice contro tutti coloro che in queste condizioni di emergenza cercano di reagire e rimediare positivamente come possono. E’ chiarissimo che la soluzione non è il lanciafiamme.
Punto invece l’indice contro la “cultura” che conduce a questo: quella che non nasce certo da poveri disperati, ma che è stata impartita alle masse soprattutto a partire dal 1968. Quel “tutto è permesso”. E quel corollario: “proibito proibire”. E il dire che noi, solo noi, siamo il mondo progredito. Fino al punto di pensare solo al nostro progresso materiale.
Se tutto è permesso, ci si può anche disinteressare della società, di tutto quanto serve a costruirla e non a problematizzarla. Si possono crescere i figli come vengono vengono; la scuola non deve più educare, né istruire. E’ normale che non si debba immaginare il futuro secondo etica e intelligenza, ma secondo i propri capricci.
I MIGRANTI HANNO VISTO E VEDONO TUTTO QUESTO. Vedono la nostra società libertina e in disfacimento. Ma non piangono per noi perché per loro probabilmente hanno già pianto troppo.
La cura è solo una, ma oggi non ve la dico. E’ un discorso impegnativo, molto serio. Chi ha culturalmente sbagliato dovrà rovesciarsi tonnellate di cenere sulla testa. Se siamo ancora in tempo.
Franco Cavallero (da Facebook)