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Mercati sotto stress per le indagini su Renault, il basso costo del petrolio e l’uscita della Gran Bretagna dall’UE

Mentre aumentano i timori di un’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, le perquisizioni presso Renault e il continuo calo del prezzo del petrolio provocano un calo delle Borse europee.

Cina crolloGiovedì 14 gennaio, la lira sterlina inglese ha raggiunto il livello più basso rispetto all’euro degli ultimi 12 mesi. L’annuncio della Commissione europea indica che i negoziati sulle riforme richieste dal premier David Cameron sono difficili e questo non rassicura gli investitori.

La paura di un Brexit
Restano poche settimane prima del Consiglio del 18 e 19 febbraio, quando i dirigenti europei cercheranno un accordo con il premier britannico sulle riforme che ha richiesto. “Vi sono questioni difficili da risolvere” ha dichiarato il responsabile dei negoziati, Jonathan Faull.

Perquisizioni presso Renault
Le perquisizioni effettuate dai servizi fiscali in diversi siti del costruttore automobilistico francese Renault hanno contribuito a stressare i mercati e causato il crollo delle azioni del gruppo, sino al 20 %. Un crollo poi contenuto al 9 % a metà giornata del 14 gennaio.

Le perquisizioni sono state volute dal governo di Parigi dopo lo scandalo dei motori diesel truccati di Volkswagen. Altri costruttori europei, come BMW che è sceso di oltre il 3 %, PSA, il cui titolo ha perso 8,85 % e Fiat Chrysler automobile, sceso del 9,43 % hanno subito il forte impatto della fluttuazione delle azioni di Renault. Le Borse europee nel loro insieme ne hanno sofferto. A metà giornata di giovedì 14 gennaio, il principale indice di Borsa tedesco, il German Dax, aveva perso 3,42 %.

Sempre in calo il prezzo del petrolio
Da diversi mesi, il crollo della Borsa in Cina mette a dura prova le piazze finanziarie europee e americane. Lo scorso agosto, in quattro giorni il Shanghai Composite Index aveva perso il 22 %, cancellando tutti i benefici registrati dall’inizio dell’anno e scendendo al livello più basso.

Uno dei principali punti di riferimento del mercato petrolifero, il barile di Brent, ha proseguito la sua discesa sino a 30,67 dollari, il 12 gennaio. Si tratta del livello più basso dall’aprile 2004.