Matisse La DanseQuando un bambino prende in mano i colori, è imprevedibile quel che può venir fuori. Di certo, non una fedele rappresentazione della realtà. Un mondo che a esso si ispira, piuttosto, ma che poi è il trionfo della creatività. Forme libere, colori accesi. Come un quadro di Matisse.

Fino al 14 febbraio al Museo in erba di Bellinzona i bambini potranno confrontarsi con il pittore fauve per eccellenza, grazie alla mostra “Che artista, Matisse!”. Usato per la prima volta dal critico francese Louis Vauxcelles, il termine fauve indica un uso “selvaggio” del colore. Come Henri Matisse che fa del colore il protagonista dei suoi dipinti, più del soggetto è l’elemento cromatico che fa da padrone, capace di esprimere emozioni e sprigionare l’energia della vita.

L’energia di Matisse e la spontaneità dei bambini sono al centro di questo percorso a metà fra esposizione e atelier. Una quindicina di valigie colorate mostrano le fasi dell’evoluzione artistica di Matisse e le principali opere. I piccoli visitatori non si limitano a osservare, ma prendono parte a un percorso interattivo e coinvolgente. Dinanzi all’Autoritratto, devono aiutare l’artista a cercare i suoi occhiali così da vedere meglio le sue opere, dinanzi alla celebre La danse possono danzare in armonia, si travestono come l’Odalisca con i pantaloni rossi, provano a disegnare sdraiati con la matita attaccata a un bastone e sperimentano il collage, ispirati dal Nudo blu III. Insomma un percorso gioco, ideato da Sylvie Girardet e Norbert Journo, dove l’esperienza ludica e quella artistica si fondono nel segno della bellezza e della sperimentazione.

Alessandra Erriquez