OperazionePubblicato su Opinione Liberale e riproposto per gentile concessione

Dopo il doppio no sui temi in votazione riguardanti gli ospedali si pone il quesito di come procedere. Tuttavia non è possibile rispondere senza prima cercare di capire cos’è stato deciso dal popolo sovrano.

CaprraBixioLa prima buona notizia è la conferma di grande fiducia verso l’Ente ospedaliero cantonale (EOC) a cui si riconosce un irrinunciabile ruolo di riferimento per l’offerta ospedaliera. La bocciatura dell’iniziativa dice però che vi è comprensione per la necessità di un certo riordino e che l’offerta non può prescindere dall’applicare alcuni criteri di razionalizzazione e di sostenibilità finanziaria. Pur prestando attenzione alle necessità di base delle zone periferiche, non si può fare tutto ovunque.

La popolazione non auspica però la creazione di nuove società miste tra EOC e cliniche ma ritiene che il carattere pubblico degli ospedali debba prevalere rispetto ad approcci privati. Chiarito questo rimane da capire come l’EOC potrà creare dei centri di competenza con un numero maggiore di casi visto che questo criterio è indispensabile per il miglioramento della qualità delle cure.

Merita qualche riflessione la situazione di Locarno e Lugano. Locarno ha deciso in modo molto eloquente (60%) che non vuole una nuova società mista tra l’ospedale La Carità e la clinica Santa Chiara. Ma sembrerebbe altrettanto evidente che le due strutture non potranno coesistere a lungo visto che i numeri auspicati nelle diverse specialità non sono raggiunti. Sarà possibile attribuire i mandati solo all’ospedale La Carità a scapito del privato? Considerando i numerosi ricorsi già in corso vedremo cosa sarà deciso dai tribunali.

A Lugano la modifica della LEOC è stata approvata solo dal 51,6%, troppo poco per cambiare l’esito del voto sul piano cantonale. Risultato che fa riflettere considerando l’importante offerta di cliniche private del luganese a cui molti cittadini si rivolgono. E’ evidente che molti attori, in particolare i medici attivi nelle cliniche private, non avevano nessuna voglia di sottomettersi ai paletti decisi dal Gran Consiglio. Vi sono stati quindi anche molti interessi particolari a giocare contro la proposta di una nuova LEOC.

Il rischio principale è che si instauri una lotta senza quartiere tra le cliniche private e l’EOC per affermare la propria supremazia e ottenere così gli auspicati mandati. Sarà probabilmente una concorrenza molto aspra con una contrapposizione che non necessariamente metterà al centro dell’attenzione gli interessi del paziente ticinese.

La palla torna ora nel campo del DSS visto che oggi alcuni mandati sono stati attribuiti in condivisione tra alcuni ospedali dell’EOC e alcune cliniche private. Le opzioni non sono moltissime: attendere l’esito dei ricorsi, attribuire i mandati ad entrambi i partner oppure forzare la mano con l’attribuzione dei mandati solo all’ospedale pubblico di riferimento.

Per l’EOC la sfida sarà la definizione di nuove strategie al proprio interno per aumentare la massa critica di talune specialità così da poter sostenere lo sviluppo qualitativo della propria offerta. Ciò vorrà dire fare delle scelte e forzatamente non si potrà offrire tutto ovunque. I vincitori di oggi potrebbero presto rendersi conto che si è trattato di una vittoria di Pirro.

Bixio Caprara, granconsigliere PLR