La base militare e centro detentivo di Guantanamo è forse uno dei luoghi più tristemente famosi del pianeta, a causa delle accuse di tortura e violazioni dei diritti umani a danno dei detenuti, in particolare durante gli anni dell’amministrazione Bush.

La storia della base, tuttavia, ha origini lontane, che risalgono a Theodore Roosevelt. Negli ultimi decenni del XIX secolo, infatti, le amministrazioni presidenziali sia repubblicane sia democratiche, secondo lo storico Stephen Irving Max Schwab, avrebbero compreso pienamente l’importanza della marina statunitense e avrebbero dunque deciso di rafforzarla creando basi navali di importanza strategica nei Caraibi, allo scopo di facilitare la crescita del commercio verso i mercati emergenti.

Quando gli Stati Uniti invasero Cuba, che all’epoca era una colonia spagnola, nell’estate del 1898, si creò l’opportunità per gli USA di stabilire una base militare permanente a Guantanamo al termine della guerra con la Spagna.

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Nel corso del ventesimo secolo, la base di Guantanamo ha svolto diverse funzioni, da punto per le riparazioni delle navi statunitensi a punto di lancio nell’Atlantico durante la seconda guerra mondiale, fino a centro di detenzione per sospetti terroristi. Tuttavia, lo storico Schwab argomenta che la base sia anche stata un luogo di mediazione tra Cuba e gli USA; dopo la rivoluzione del 1959 nella quale Castro prese il potere, infatti, la base rimase uno dei pochi luoghi in cui gli Stati Uniti e Cuba poterono incontrarsi.

Oggi, in seguito agli ultimi rilasci e trasferimenti di prigionieri, il numero totale di detenuti a Guantanamo è sceso a 61, stando al comunicato del Pentagono.  15 prigionieri sono stati infatti di recente inviati negli Emirati Arabi.

La base di Guantanamo viene usata come prigione dal gennaio 2002, per decisione dell’amministrazione guidata da George Bush, allo scopo di trattenere in custodia quei cittadini stranieri che risultassero sospettati di terrorismo in seguito agli attacchi dell’11 settembre 2011.

 Il presidente uscente Obama ha già dichiarato in passato di voler chiudere il centro detentivo prima di lasciare la propria carica, dichiarando che l’esistenza stessa di un simile centro reca danno alla collaborazione degli USA con le altre nazioni, una collaborazione della quale gli Stati Uniti hanno bisogno per poter combattere il terrorismo.