Città, Cantone e Fondazione Cardiocentro Ticino promuovono la costituzione di un polo dedicato alla ricerca medica
Città, Cantone e Fondazione Cardiocentro Ticino hanno presentato oggi in conferenza stampa il progetto Lugano MedTech Center, che prevede la costituzione della Fondazione Lugano MedTech, della società Mizar SA e l’acquisto dello stabile Mizar a Lugano. Il Municipio ha licenziato una richiesta di credito di 10,05 milioni di franchi, mentre il Consiglio di Stato ha approvato il messaggio per la concessione di una fideiussione solidale di 5 milioni per la realizzazione del progetto. Terzo finanziatore, con una quota di 5,05 milioni, è la Fondazione Cardiocentro Ticino. Si tratta di un passo decisivo per lo sviluppo di un polo tecnologico dedicato alla medicina rigenerativa e alle tecnologie mediche, pilastro della futura Facoltà di Biomedicina dell’USI e motore per lo sviluppo di tutto il territorio cantonale.
Il nuovo polo dedicato alla ricerca ha l’obiettivo di promuovere l’intero settore della ricerca medica e biotecnologica, e pone le premesse per la crescita di un comparto emergente e strategico per lo sviluppo di Lugano e del Ticino. Lo sviluppo di competenze e attività in questo ambito, la diversificazione e la riconversione del tessuto socio-economico locale e regionale, e il partenariato pubblico privato per nuovi progetti qualificanti sono fra gli obiettivi definiti nelle linee strategiche di sviluppo della Città Lugano Orizzonte 2025. La realizzazione del Lugano MedTech Center, inoltre, è in linea con gli orientamenti strategici di politica economica regionale sviluppati dal Cantone nel Programma di attuazione per il periodo 2016-2019. I crediti richiesti perseguono dunque una strategia coesa a livello regionale e in collaborazione fra enti pubblici e privati.
Il progetto sarà finanziato dalla Città di Lugano, dalla Fondazione Cardiocentro Ticino (FCCT), dalla Banca dello Stato del Cantone Ticino e costituisce un tassello importante per il potenziale rafforzamento della Facoltà di scienze biomediche dell’Università della Svizzera italiana (USI), votata il 24 novembre 2014 dal Parlamento.