Chi ha letto attentamente la Charta pubblicata all’inizio del mese non potrà negare che le limitazioni portate dal parco (esclusivamente nella zona centrale, poiché nella zona periferica non ci saranno nuove restrizioni!) sono del tutto insignificanti rispetto ai vantaggi offerti. Si è scritto spesso dei vantaggi che il parco porterà ad agricoltori, artigiani e imprenditori presenti in valle: ci sarà chi venderà più formaggio, chi più pane o più caffè, chi affitterà più facilmente camere d’albergo o appartamenti di vacanza, ecc.

Io ci tengo a sottolineare che il Parc Adula rappresenterebbe un vantaggio anche per noi giovani. Secondo recenti statistiche, la Valle di Blenio registra il più alto tasso in Svizzera di giovani che ottengono la maturità (liceale e professionale). Dopo la maturità molti di noi lasciano la valle e il Ticino per continuare gli studi. Dopo aver concluso la nostra formazione vorremmo tornare, ma purtroppo ci scontriamo con la dura realtà: posti di lavoro interessanti e qualificati in valle non ce ne sono (e in Ticino sono comunque pochi). Il Parc Adula cambierà questa realtà! Si apriranno prospettive interessanti e si creeranno opportunità lavorative stimolanti in diversi ambiti (ambientale, economico e sociale). La Charta prevede infatti l’assunzione di oltre 18 persone a tempo pieno, suddivide nei vari uffici delle regioni coinvolte. L’ufficio proposto per la Valle di Blenio prevede quattro posti di lavoro orientati sui seguenti temi: gestione della ricerca e del monitoraggio, natura, biodiversità e promozione economica regionale della Valle di Blenio. Sono da considerare in aggiunta i nuovi posti di lavoro che l’indotto del parco genererà! Per noi giovani, il parco rappresenta il futuro!

Voglio rivolgere un appello a tutti i genitori e a tutti i nonni, pensate al futuro di noi giovani! Già in passato le novità e i cambiamenti erano visti con timore o rifiuto, ma si sono poi rivelati innovativi e all’avanguardia. Un esempio su tutti la costruzione delle dighe Luzzone, Carassina e Val Malvaglia che hanno permesso durante la costruzione di creare posti di lavoro, strade, infrastrutture e ritorno economico di cui tutti beneficiamo ancora oggi. Certamente in quegli anni dei progetti e dei cantieri così grandi non avranno fatto l’unanimità di consensi, ma i nostri nonni sono stati lungimiranti e hanno intravisto una nuova via che poteva permettere un grande cambiamento della nostra valle e così è stato.

Questo mi porta a dire che bisogna essere audaci! Il mondo è in continuo cambiamento, i tempi e le distanze si accorciano, rendendo indispensabile essere dinamici e sapersi adattare. La situazione attuale, con i suoi vantaggi e svantaggi, è nota a tutti. Il prossimo 27 novembre abbiamo la possibilità di scegliere il nostro destino: marciare sul posto, se non retrocedere, o intraprendere un nuovo cammino della durata di dieci anni. Infatti, un aspetto da non sottovalutare è che il 27 novembre potremmo ricevere un dono prezioso che avremo la possibilità di provare per dieci anni. E se dopo questi dieci anni non saremo convinti e soddisfatti potremo respingerlo con un no alle urne. Nessun altro progetto offre una garanzia del genere!

Per questo io dico con convinzione: Sì al Parc Adula!

Eva Bianchi
dottoranda in scienze ambientali all’ETH di Zurigo
Campo Blenio