In Francia, lo stato d’urgenza potrebbe essere prolungato nell’ottica delle elezioni presidenziali del prossimo anno.

La Francia non intende uscire dallo stato d’urgenza. Ci si chiede quale sia il vero motivo. Nessuno crede alla spiegazione ufficiale, ossia la protezione della popolazione dal terrorismo. Da un lato perchè le misure prese hanno mostrato di essere inutili, e dall’altro perchè vi sono altri mezzi, oltre che lo stato poliziesco, per lottare contro i terroristi.

Secondo alcuni commentatori, lo stato d’urgenza era una necessità un anno fa, ha permesso perquisizioni e arresti, ma poi il suo effetto si è smorzato. Continuare a parlare di “urgenza” non ha più senso.
I servizi d’informazione francesi vi fanno capo raramente. Oggi è più che altro una postura politica, una misura simbolica, però assai costosa, per mostrare ai terroristi che lo Stato francese è vigile.

Dopo che lo stato d’urgenza era stato instaurato, erano state votate e messe in applicazione tutte le leggi di sorveglianza “di massa”. Non ci sarebbe dunque più motivo per prolungarlo, basterebbe applicare queste leggi ed eventualmente farne votare delle altre. Inoltre, i mezzi di sorveglianza esistono e sono usati su vasta scala anche senza stato d’urgenza.

Lo stato d’urgenza rimarrà in ogni caso in vigore sino alle elezioni presidenziali del prossimo anno. Ritirarlo, in un periodo pre-elettorale, sarebbe una responsabilità politica troppo grande, che nessuno vuole assumere.
Inoltre, per decretarne la fine è necessario un consenso politico che potrà esserci solo all’indomani delle elezioni presidenziali.
E’ anche verosimile pensare che passate le elezioni, lo stato d’urgenza verrà mantenuto per diversi mesi ancora, per evitare disordini e violenze post-elettorali. E via di seguito.