Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il testo non impegna la Redazione.
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Anita Bianchi, laureata in Scienze ambientali al Politecnico di Zurigo, domiciliata a Blenio, membro del Gruppo di Sostegno al Parc Adula Valle di Blenio e sostenitrice del Gruppo Giovani per il Parc Adula
Carissimi Compaesani e Convallerani,
mi è stato insegnato a rispettare le opinioni altrui ma non ad accettare disinformazione, falsità e diffamazione. Su quest’ultime tre parole si basa l’opposizione del Movimento No Parc Adula. La maggior parte della popolazione se ne è accorta in occasione della serata Modem al Polisport di Olivone e delle prese di posizione dei vari contrari.
Constato che, nonostante le numerose serate informative e i chiari documenti (Charta), permane una grave disinformazione e criticità nonché negatività nei riguardi del progetto Parc Adula (PA) e dei suoi sostenitori. Mi auguro che tutti, in particolare gli scettici, prima di votare investano del tempo a informarsi e a documentarsi a sufficienza sul tema utilizzando le fonti ufficiali.
Io voto un SÌ convinto al Parc Adula per i seguenti motivi.
Considerato il veloce sviluppo della tecnologia e dell’informatica, e la conseguente riduzione dei posti di lavoro svolti dall’uomo o addirittura la loro sostituzione con macchine, alcuni lavori saranno, presto o tardi, a rischio, mentre altri assumeranno più valore. Tra quest’ultimi si collocano sicuramente gli impieghi legati all’ambito sociale e naturale.
Con il PA verranno generati 18 posti di lavoro fissi distribuiti tra Valle di Blenio, Calanca, Mesolcina, Viamala e Surselva. Ciò significa più possibilità di lavorare nella nostra Valle e nelle altre regioni di montagna coinvolte.
Oltre al personale del PA, si potrà mantenere se non aumentare l’offerta di impieghi nei settori legati direttamente al turismo. Inoltre, il comune di Blenio sarà la sede per la ricerca scientifica e avrà come partner affidabile la Fondazione Alpina per le Scienze della Vita, una realtà scientifica presente e operante a Olivone. Da questa sinergia si potranno creare ulteriori opportunità di lavoro.
Pure gli agricoltori, gli allevatori e i forestali ne trarranno ulteriori benefici. Questi benefici derivano sia direttamente dalla vendita dei loro prodotti sia indirettamente dai loro servizi nell’ambito della protezione e valorizzazione del nostro territorio. I prodotti caseari e agricoli grazie al marchio PA potranno raggiungere un mercato più ampio e valere di più. Inoltre il lavoro di contadini, Patriziati e squadre forestali sarà maggiormente valorizzato in quanto si occupano della conservazione, della protezione e della manutenzione del territorio, del paesaggio e della biodiversità, ossia del nostro patrimonio. Ricordiamoci tutti che senza la terra e gli animali, l’agricoltura e i boschi non funzionerebbero a lungo, e di conseguenza anche tutta l’economia vallerana. L’Ufficio federale dell’Ambiente (UFAM) e le associazioni ambientaliste non sono da vedere come nemici, bensì come alleate, poiché ci mostrano delle linee guida – basate su studi scientifici – al fine di gestire le nostre risorse in modo sostenibile.
Mi preme precisare che con sviluppo sostenibile s’intende un equilibrio bilanciato tra salvaguardia del patrimonio naturale e culturale e utilizzo delle risorse naturali al fine di aumentare il benessere economico e sociale di una popolazione a lungo termine, senza minacciare le possibilità delle future generazioni.
Personalmente sono convinta che il PA sia un ottimo progetto per promuovere uno sviluppo regionale sostenibile. Esso non implica la costruzione di chissà quale impianto che potrà trasformarsi in una cattedrale nel deserto, ma anzi, sfrutta le infrastrutture esistenti in Valle e soprattutto valorizza la natura, il paesaggio e la nostra cultura. Siamo fortunati a disporre ancora di un territorio naturale, non deturpato dalle scellerate cementificazioni ad opera dell’uomo e non spaccato in due da autostrade e ferrovie. Il PA auspica principalmente la protezione e la valorizzazione di natura e paesaggio del nostro territorio e la promozione economica con il rafforzamento del turismo nelle cinque regioni coinvolte.
Il PA potrà portare benefici anche al resto della popolazione, in particolare ai proprietari di case e appartamenti di vacanza, spesso ricevuti in eredità dai nostri avi o costruiti in periodi più prosperi. Tengo a ricordare che peggio di una valle dormitorio c’è una valle sfigurata da case abbandonate e decadenti, che nessuno ha più interesse a riattare e rinnovare.
Non mi piace affermare che la nostra valle sia moribonda, ma sinceramente di progetti alternativi all’orizzonte non ne vedo. Credo che la votazione di questo progetto sia un punto di non ritorno: più si aspetta e più la situazione socio-economica purtroppo peggiora.
Per ora abbiamo solo il progetto del PA, non è assolutamente una panacea a tutti i mali, ma è qualcosa! PA è un progetto unico nel suo genere, fatto su misura per la nostra realtà, voluto e progettato, in ben sedici anni di lavoro, dai nostri Municipi, dai numerosi enti e convallerani coinvolti, e cosa ancor più significativa, destinato ad essere implementato e gestito da noi stessi, che in questa Valle abitiamo, lavoriamo e viviamo. O almeno che vogliamo continuare a poterlo fare in futuro.
Spero che i miei Compaesani, Convallerani e le popolazioni delle altre regioni coinvolte abbiano il coraggio, la lungimiranza, il buon senso e la volontà di saper cogliere questa sfida, questo regalo, quest’opportunità.
Solo con un SÌ al Parc Adula domenica 27 novembre, daremo luce verde al progetto che potrà finalmente decollare e venir realizzato. Il progetto è nostro, siamo noi a decidere come farlo evolvere, come gestirlo. Sta a noi cittadini della Valle di Blenio e delle altre quattro regioni saper coglierne le opportunità e sfruttarle come trampolino di lancio anche per altri piccoli e grandi progetti e iniziative. Ora serve dell’attivismo e della voglia di fare, di mettersi in gioco, un poco di fantasia e molta ambizione e tanta intraprendenza!
Possiamo andare lontano, fare un grande viaggio, scegliere noi stessi verso quale destinazione dirigerci. Il viaggio che ci viene proposto dura per i prossimi dieci anni, al solo prezzo di 6 CHF a persona, che corrisponde al contributo annuale per abitante dei singoli comuni appartenenti al futuro PA. Permettetemi, ma un costo così contenuto e una durata di “prova” così breve sono molto allettanti.
Io non voglio rinunciare in partenza, io voglio provarci, io credo nel Parc ADULA! Io voto SÌ!
Anita Bianchi