MunicipioNella sua seduta odierna il Municipio ha preso ufficialmente posizione a favore della riforma III dell’imposizione delle imprese, fiducioso che questa contribuirà a mantenere sul territorio importanti realtà internazionali e a promuovere innovazione e sviluppo. L’Esecutivo invita pertanto la cittadinanza a esprimersi con un Sì alla votazione del prossimo 12 febbraio.

La riforma oggetto del referendum che chiamerà il popolo alle urne in febbraio prevede l’eliminazione dell’imposizione ridotta per holding, società di domicilio e società miste, non più conforme agli standard internazionali. Per evitare che tali imprese lascino il nostro territorio, causando la perdita di posti di lavoro e di entrate fiscali, la riforma introduce misure di sgravio accettate internazionalmente volte a promuovere le realtà innovative ed emergenti. Gli interessi a lungo termine del Comune convergono quindi con gli obiettivi della riforma.

La riforma interessa tutte le società luganesi, sia quelle con imposizione ridotta sia quelle imposte in modo ordinario. Si stima che a Lugano le 700-1000 società con imposizione ridotta che perderanno dei privilegi generano un gettito fiscale tra i 3,5 e i 4 milioni di franchi e occupano circa un migliaio di persone nel settore terziario dei servizi. Una loro eventuale delocalizzazione avrebbe un impatto sociale negativo e una perdita di gettito fiscale non trascurabile. D’altro canto, l’attivazione della riforma e una conseguente riduzione della pressione fiscale su tutte le persone giuridiche porterebbe dal 2019 a una riduzione delle entrate per la Città pari a 7 milioni. L’Esecutivo è tuttavia certo che sul lungo termine per il Comune la direzione tracciata dalla riforma sia positiva e tale da compensare la riduzione delle entrate. La riforma consentirà, infatti, di trattenere sul territorio società che garantiscono posti di lavoro (prevalentemente nel settore terziario), entrate fiscali e dunque benessere per tutti.

La riforma non si limita ad adeguare la legislazione ai nuovi standard in materia fiscale, ma introduce nuove direttive che favoriranno tutte le aziende. Il progetto prevede inoltre la defiscalizzazione di investimenti effettuati da imprese innovative, favorendo così la creazione di nuove realtà economiche competitive e di qualità. Il Municipio ritiene che queste politiche fiscali promuoveranno attività di pregio nell’ambito della ricerca e dello sviluppo, oltre ad attirare sul territorio comunale imprese con un alto valore aggiunto.

In questo senso, la riforma persegue gli stessi obiettivi che il Municipio si è dato nel 2013, ossia promuovere la diversificazione della realtà economica cittadina sostituendo il settore prettamente bancario con altre attività in settori innovativi legati alla ricerca e all’innovazione, coerentemente con quanto votato dal Consiglio Comunale ad es. con il polo della ricerca medico-tecnica nello stabile Mizar.

Invece il Municipio non condivide, così come proposta, la misura cantonale relativa alla differenziazione del moltiplicatore fiscale comunale tra persone fisiche e persone giuridiche, poiché acuirebbe la concorrenza intercomunale favorendo i Comuni che dispongono di una quota importante di gettito generato da imprese a statuto speciale o con un moltiplicatore ridotto. Lugano è anche del parere che il Ticino – sull’esempio di altri Cantoni – dovrebbe ridistribuire ai Comuni l’indennizzo federale previsto quale compensazione, almeno parziale, degli effetti immediati della riforma. La Città confida nel fatto che vi sarà tempo e modo di concordare con il Consiglio di Stato e con il Parlamento gli aspetti legati alle misure cantonali di applicazione della riforma, affinché per i Comuni la sua necessaria introduzione sia il più neutrale possibile.Per queste ragioni l’Esecutivo invita a votare sì al referendum del prossimo 12 febbraio.

Municipio di Lugano