Partecipare all’ultima sfilata dei Carri Allegorici del Carnevale di Viareggio in provincia di Lucca, in Toscana in Italia, significa un po’ partecipare all’ultimo rito del Carnevale prima dell’imminente tempo di Quaresima. Segna insomma l’arrivederci di maschere carri e coriandoli. Ed in fondo è così in modo particolare quest’anno, poichè la kermesse si è conclusa domenica 5 Marzo 2017, essendo oramai Carnevale solo nel Nord d’Italia con il Carnevale ambrosiano (per calendario l’ultimo infatti ad essere festeggiato è quello di Milano) . E così anche in Toscana, in una zona d’Italia invece, dove il tempo di Carnevale doveva già essere terminato, approda tra il vento ed una giornata di tregua dalla pioggia, il Carnevale della Versilia più noto d’Italia. E si apre proprio attendendo il fantomatico verdetto: chi salirà di classifica? Chi scenderà? Chi sarà proclamato vincitore?

Se per la maggior parte dei Carnevali che abbiamo descritto i questa piccola rubrica sui Carnevali Italiani da visitare, è il senso della festa a prevalere, nella Città della Cittadella del Carnevale per antonomasia, è il senso della figura retorica che esprime la festa stessa a farlo: l’ironia dei carri Allegorici attraverso una competizione che prevede una classifica finale. Che spesso è anche un pò lo “specchio” culturale di “come si vede” quello che accade nella Nazione del Bel Paese e nel mondo.

Il Carnevale di Viareggio, in fondo, come recita il sito della Fondazione Carnevale è nato nel 1873 da una manifestazione folcloristica nel cuore della vecchia città per questo: “la prima edizione del grande spettacolo che è oggi il Carnevale di Viareggio. L’idea di una sfilata per festeggiare il Carnevale sbocciò tra i giovani della Viareggio bene di allora che frequentavano il caffè del Casinò. Era il 24 febbraio 1873 e si pensò ad una sfilata per il giorno successivo, Martedì Grasso. Da quel primo nucleo si è sviluppato il Carnevale di Viareggio così come oggi è conosciuto: evento spettacolare tra i più belli e grandiosi del mondo. La fama del Corso Mascherato di Viareggio è cresciuta di pari passo con la crescita delle dimensioni dei carri allegorici”. Ed è sicuramente in questo senso così tipico del folklore locale che permette all’allegoria di interpretare i fatti e la geopolitica mondiale, a permettere a questo carnevale di esprimersi ancora oggi, appieno. Ma è così anche per le classifiche dei carri vincitori della gara, essendo fondamentalmente una competizione? Il Carnevale di Viareggio riesce ancora a derire a quel principio di “tutto ed il contrario di tutto ” rimanendo fedele alla tradizione del suo carnevale specchio dei mali del mondo, senza diventare come spesso succede in altri carnevali sparsi nel mondo, un gigantesco “cirque” aperto al teatrodanza, mimo, acrobazie, giocolieri ma tradendo,fondamentalente, le sue origini goliardiche locali? Riesce ancora a “far venir voglia di lanciare coriandoli in allegria” con il passaggio dei carri? Per scoprirlo, basta guardare i carri che sfilano: bellissimi e tutti differenti.

Tutti legati a temi molto importanti ed attuali tra cui dover scegliere : il surriscaldamento del pianeta (Lombardi e Cinquini), i veri mali del mondo e dell’uomo (Malfatti ,Bonetti, Canova , Tomei e Fornaciari con De Leo) il dramma delle migrazioni di popoli  (Avanzini, Marsili, Bianchi),il grande spettacolo della vita (Breschi ), la giungla delle leggi (La compagnia del Carnevale di Lebigre e Roger), l’America di Trump e la Cina (Cinquini Scenografie e Vannucci), il tema della bellezza e dell’amore (Ghiselli Galli) oltre che i temi tipicamente italiani (Bertozzi Ceragioli, Allegrucci) e molti altri: sia che si tratti della prima, la seconda categoria o della mascherata di gruppo o di quella isolata. Sono però due  anime della modalità di “sfilata”, in particolare, a colpire: quella che strappa un sorriso tra maschere e coriandoli variopinti tra goliardia e creatività in modo splendidamente umano, come per il gruppo della “Ciurma”del carro di seconda categoria “ANIMA BIANCA” di Emilio Cinquini, noto anche per alcuni lavori per il Carnevale di Bellinzona in Svizzera oltre che Direttore Artistico del Carnevale Estivo di Marina di Pisa in Italia; la seconda è quella che fa riflettere sui drammi contemporanei che si cala negli eventi attraverso la formula del teatrodanza in modo perfetto come a titolo di esempio il carro di prima categoria (e vincitore indiscusso della gara finale) “FRONTIERE” di Alessandro Avanzini e “TERRORE SENZA FRONTIERE” di Silvano Bianchi, vincitore per le maschere isolate.

Alessandro Avanzini torna a vincere al Carnevale 2017 con il carro di prima categoria “Frontiere”, dedicato al dramma dei migranti. Avanzini la spunta sul carro “Burocrazy” di Lebigre e Roger e “Chinatown Street” di Roberto Vannucci. In seconda categoria ha vinto “Un amore così grande” di Iacopo Allegrucci che è promosso in Prima categoria. Nelle mascherate di gruppo al primo posto Salerno via Reggio Calabria di Luca Bertozzi. Per le mascherate isolate si è classificato primo Silvano Bianchi con “Terrore senza frontiere”. Domenica 12 alla Cittadella del Carnevale è in programma la premiazione.

Cristina T. Chiochia