Il fine dello studio è ovvio e (visto da una certa parte) sommamente desiderabile: togliere ai leghisti il loro argomento principe e più incisivo. Ciò avrebbe un risultato sonante in termini di voti.

Un primo successo Quadri l’ha ottenuto. Mandare Ticinolive a curiosare sul sito dell’IRE.

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LORENZO QUADRI  Ma guarda un po’: è online da qualche giorno sul sito internet dell’IRE, ma nessuno sembra essersene accorto, la nuova indagine sui frontalieri in Ticino. Obiettivo, sempre il solito. Dimostrare che l’assalto da sud al mercato del lavoro ticinese non è un problema, sono tutte balle della Lega populista e razzista! Sono solo “percezioni”, per usare il termine dell’IRE!

Eh già, 65mila frontalieri, di cui 40mila nel terziario, sono una “percezione”. 8000 ticinesi in assistenza sono una “percezione”. Il tasso di disoccupazione ILO del 6.9% è una “percezione”. Le targhe azzurre che saturano strade ed autostrade sono un’illusione ottica!

Anche questa nuova ricerca dell’IRE sarà stata effettuata da collaboratori frontalieri, come la precedente? Che il direttore dell’IRE Rico Maggi tenti in ogni modo di far passare la propria personale posizione pro frontiere spalancate è umanamente comprensibile. Ma che un istituto universitario di ricerca, finanziato dal contribuente, si arrampichi sui vetri per tentare di negare l’evidenza – con l’obiettivo POLITICO di reggere la coda alla deleteria libera circolazione delle persone – mi pare ben poco professionale (per usare un eufemismo).

A proposito: ma chi ha commissionato all’IRE il nuovo approfondimento propagandistico? Il dir Maggi se lo è commissionato da solo per trasmettere il proprio Verbo d’apertura al volgo ticinese “chiuso e becero”? E nümm a pagum?