Paura a San Pietroburgo dove poche ore fa una bomba artigianale è esplosa in una stazione della metropolitana. Per ora si parla di 10 morti certi e 37  di feriti, alcuni gravi tra cui un bambino. La bomba riempita di elementi lesivi come schegge, chiodi e pezzi di ferro, a quanto riferiscono gli artificieri, è stata lasciata su un vagone prima della partenza del convoglio, non si tratterebbe dunque di un attacco suicida. Alcuni media russi riferiscono di un altro ordigno trovato in Piazza Vosstania che tuttavia è stato con successo neutralizzato dagli artificieri.

Mentre la metropolitana viene sigillata e messa in sicurezza, il sindaco di San Pietroburgo Georgy Poltavchenko ha esortato: “A voi cittadini di San Pietroburgo e agli ospiti della nostra città chiedo di essere vigili, attenti e prudenti e di comportarvi in maniera responsabile”.

Alcune foto stanno già circolando in rete tra cui una del presunto attentatore: un uomo vestito completamente di nero con una lunga barba. Le altre immagini riprese sul posto testimoniano il tragico evento mostrando i molti feriti stesi sulle banchine, passeggeri in fuga in mezzo a nuvole di fumo e vagoni distrutti dall’esplosione.

Il presidente Putin, presente in città per un convegno sui media, ha preso il controllo dei soccorsi e ha dichiarato “Non è ancora chiaro quali siano le cause, le stiamo vagliando tutte, incluso il terrorismo” e poi ancora “Voglio esprimere il mio più sincero rammarico ai parenti delle vittime. Ho già parlato con i capi dei servizi, il direttore del Fsb. I corpi di polizia e servizi speciali sono al lavoro, faranno di tutto al fine di individuare le cause dell’incidente, per dare una valutazione completa di quello che è successo”.

La Russia non è nuova agli atti di terrorismo di questo tipo: nel 2010, 38 persone persero la vita nell’attentato fatto da due donne kamikaze nella metropolitana di Mosca, nel 2002 invece 120 persone sono state prese in ostaggio e uccise nel teatro Dubrovka della capitale mentre nel 2004 330 ostaggi sono morti in una scuola presa di mira da estremisti islamici, fatto noto come massacro di Beslan.