A questo punto incomincio a domandarmi: “Chissà se qualcuno si farà vivo?” Io lo spero, perché da un franco e vigoroso contraddittorio potrebbe uscire qualcosa di buono.

Non moltissimi giorni fa una personalità di cui mi sfugge il nome (ricordo solo che era uno importante) mi disse, alquanto incavolato: “Tu scrivi cose false!”  [Vorrei ben vedere, ndR]

“E perché non mi confuti? Potresti infliggermi una figura barbina”

“Ti piacerebbe nevvero? In tal modo ti darei la visibilità che non hai!

Non dimenticherò facilmente tali parole. “Quest’uomo è più furbo di me” pensai.

Replicai debolmente: “Ma, se nessuno mi legge, di che ti preoccupi?”

Intervista di Francesco De Maria. La quarta e ultima parte sarà pubblicata domani 6 giugno.

* * *

Veniamo al punto essenziale. Qual è la causa vera di questa situazione nettamente insoddisfacente? 

DZ  La causa, e credo sia evidente, va imputata  alla approssimazione con cui si sono affrontati i problemi, il mercato e la questione del trasporto aereo in Ticino. Trascurati per mancanza di competenze e lungimiranza fino a creare una falla nel sistema che sta causando gravissime ripercussioni sociali ed economiche, che rischia di isolarvi e rendervi non autosufficienti, sia sul mercato svizzero che peggio, continentale. Glielo detto: una tempesta perfetta che rischia di far naufragare la nave e di capitani vigorosi non ne vedo.

Per anni e anni, veramente molto a lungo, si è insistito sulla insufficiente lunghezza della pista. Si progettavano allungamenti anche molto modesti: 200, 100, anche solo 70 metri. Mi dia un parere tecnico sulla questione. 

DZ  Quando ho detto  che l’ignoranza si accontenta di risposte ovvie intendevo proprio questo. Pensare di allungare la pista per fare arrivare almeno 30 compagnie aeree come ha dichiarato il direttore e’ come dichiarare che per fare andare piu’ gente allo stadio bisogna costruire stadi piu’ grandi e poi quali sono queste compagnie? Una mera idiozia spero frutto di un lapsus, ne sono sicuro. Prima di pensare ad allungare qualcosa, credo sia necessario valutare perche’ l’aeroporto non va bene e capire quali sono le cause, poi si ragiona sulle infrastrutture. Fermo restando che non e’ dovere dei cittadini informarsi sul mondo della aviazione e’ altresi’ diritto di chi campa coi loro soldi esserlo e non basta allungare una pista per consentire ad aerei ad alta capacita di operare perché non siamo in un film. Bisogna considerare una infinita’ di variabili, limitazioni, orografia del territorio, elevazione, densita’ dell’aria, temperature medie, addestramento degli equipaggi, preparazione degli equipaggi e usura dei velivoli che, tradotto in breve significa: non serve a nulla, almeno non a quello che fanno credere alle persone. La pista piu’ lunga per aumentare il traffico e’ un classico di chi non ha piu’ frecce da usare, tipica risposta plausibile che appaga la gente e consente a coloro che stanno alle corde di prendere fiato, serrare i ranghi e magari tirare ancora qualche annetto cavalcando l’onda. Quello che non e’ tollerabile e’ che nessuno, con la mera esclusione di qualche addetto ai lavori, ha mai replicato ufficialmente su questa questione chiedendo per esempio se vi sono offerte di interesse da parte di aerolíneee a venire a Lugano. Nessun contraddittorio e nessuna smentita anche da parte del Comune che, quasi dimenticatosi di esserne il proprietario nonche’ custode per conto dei cittadini non ha mai ufficialmente approfondito e basterebbe chiedere ad un ragazzo dell’aeroclub, non bisogna svegliare le universita’. Non e’ solo  la pista che conta, ci sono i circuiti di avvicinamento e decollo e a meno che non spostiate i monti circostanti, essi sono molto limitativi per un certo tipo di velivoli e inoltre non sono mai stati fatti studi sull’impatto acustico, cosa non da poco se si vogliono fare decollare jet da 100 tonnellate in una valle. Lugano e’ un city airport e come tale deve lavorare, gli aerei che possono operare in sicurezza sono aerei da 100 posti, ampiamente sufficienti a garantire un servizio efficiente, sicuro, puntuale e completo e saranno i city airport ad essere strategici, le persone non amano i grandi hub, tutto tempo perso e stress.

Parliamo, se lo desidera, di persone e di gremi. Implicati in prima linea vedrei: 
— la direzione di Lugano Airport 
— il consiglio d’amministrazione 
— il municipio di Lugano 

DZ  Ovviamente, ma non necessariamente nella stessa sequenza. Per primo metterei il consiglio di amministrazione, poi il municipio e per ultimo la direzione di Lugano Airport.

Adesso parliamo di errori (per forza di cose). Quali i principali e più gravi errori commessi negli scorsi anni? Lei si sente di attribuire delle responsabilità precise? 

DZ  Le  responsabilita’ vanno sempre a chi comanda, quindi al consiglio di amministrazione. Non ha attuato nessuna strategia coerente con le condizioni del mercato in continuo cambiamento, hanno tirato a campare circondandosi di yes man senza avere coscienza alcuna che ogni errore ricadeva sulla collettivita’ e sulle imprese collegate. Non sono stati fatti accordi con aerolinee, non sono state attuate politiche di cooperazione con gli enti del turismo e con le associazioni di categoria che avrebbero incentivato il grande patrimonio del turismo, non sono state aperte nuove rotte nelle maggiori capitali d’Europa e neppure una politica marketing sull’aeroporto come gli open day per i ragazzi, scuole di volo adeguate agli standard richiesti dalle compagnie, air show e perche’ no, rendere Lugano Airport il primo aeroporto pet friendy (amico degli animali) della Svizzera e chi ha un animale in casa capisce cosa significa. Invece solo tanti proclami promesse e richieste di denaro che ormai si ripetono come una cantilena da anni. Questa e’ la mia impressione e i risultati certo non mi smentiscono.

Sul finale cambiamo un po’ la direzione dell’intervista e mettiamo la parte la flagellazione e l’autoflagellazione. C’è una salvezza per Lugano Airport? Lei si sente di descriverla in termini propositivi e non vaghi? Se necessario, le concedo una risposta lunga. 

DZ  Dopo 10 anni ancora parliamo di salvezza come se dipendesse dal redentore? Guardi, la salvezza o meglio, la rivoluzione, parte dal Comune, non dipende dal fato o dal buon Dio  e non saranno certo quelli che lo hanno affossato che lo faranno risorgere. Per prima cosa il Sig Sindaco Borradori, persona a me simpatica e cordiale ha commesso un grave errore ed ha peccato di ingenuita’ ad accettare di far parte del Consiglio di Amministrazione. Ha voluto rassicurare i cittadini con la sua presenza perche’ e’ una persona perbene, ma con la sua firma ha dato lustro a un Consiglio di Amministrazione che invece doveva destituire di ogni potere. Aprire una commissione di inchiesta per appurare ogni verita’e rassicurare i suoi concittadini e voltare pagina, coadiuvato dalle migliori eccellenze reperibili sul mercato mondiale e Lugano se lo puo’ permettere. Meglio ancora costituendo una authority Ticinese che si occupi di tutto il comparto aeronautico ed aerospaziale, strategico per una nazione ma molto complesso e mettendo fine a questo stillicidio  economico e sociale. Va prima creato il mercato poi vanno ricostruite le collaborazioni, poi si creano i network di rotte e poi, per ultimo, si utilizzano le infrastrutture come canalizzatori. Le persone le devi invogliare a venire in Ticino, Lugano per quanto accogliente non è Las Vegas e neppure Rimini per la convenienza e i costi. La gente va a Barcellona con 19 euro, non viene qui e la finanza è finita. Il Direttore Sozzi invece non lo conosco, ma inizia ad essermi simpatico. Fuor di dubbio che non sia certo uno stratega, ma iniziano a picchiarlo duramente e questo mi sa tanto di capro espiatorio. Mettetevi nei suoi panni,  difende il suo fortino e coloro che lo hanno messo li, non fareste lo stesso anche voi? Inoltre è stato assunto per dirigere un aeroporto non per rilanciarlo, un direttore di hotel e’ responsabile se i clienti non ci tornano, non se non ci vanno proprio, dove ne risponde la proprietà. Come vede siamo sempre alle solite.

Una delle “ricette” più popolari ai fini del rilancio è la seguente (e non è una novità): bisogna effettuare grandi investimenti, sia pubblici che privati. È anche la Sua opinione? 

DZ  Certo, come no? Soprattutto investimenti privati, tanto per gli imprenditori reperire denaro da investire e’ un gioco da ragazzi, vai in banca, chiedi milioni e te li danno in pronta cassa, soprattutto su Lugano Agno che e’ fermo al palo. Ma quale imprenditore sarebbe disposto a tirare fuori i suoi soldi senza essere coinvolto fattivamente nel business e sedersi nel consiglio di amministrazione oppure avere voce in capitolo sulla scelta dei manager. Gli imprenditori del settore mettono i loro soldi ed hanno competenza, perché  mai dovrebbero rischiare contro i vari croupier che quando perdono è il casinò che paga? E poi cosa significa grandi investimenti nessuno lo ha ancora capito. La mia opinione e’ quella riferita ai dati ed ai costi economici non c’è nulla di personale, ma dopo 10 anni di chiacchiere, milioni buttati, dipendenti incazzati come iene la attuale dirigenza non puo’ reclamare un bel nulla.

(fine della terza parte, continua)

Esclusiva di Ticinolive