La questione società Navigazione Lago Maggiore (NLM) è la cronaca di un problema annunciato. Da tempo infatti le autorità svizzere sapevano che la NLM lamentava importanti perdite finanziarie sulla parte svizzera del Lago Maggiore. Si parla di ca. 0,5 mio di franchi all’anno mentre non sono noti i dati complessivi.
Tra il Dipartimento federale dei trasporti, responsabile del dossier trattandosi di accordi internazionali, e il Ministero delle infrastrutture italiano le trattative sono iniziate da tempo. Si doveva trovare una soluzione all’interno della convenzione italo-svizzera sulla quale poggia la concessione detenuta dalla NLM. L’ipotesi della costituzione di un consorzio con la Società Navigazione Lago di Lugano con la stessa NLM, che non può essere esclusa in virtù della concessione, sembra essere l’unica praticabile per mantenere il servizio e i posti di lavoro.
I 34 marinai in sciopero meritano sicuramente rispetto e solidarietà visto che hanno ricevuto senza alcun preavviso la lettera di licenziamento a fine giugno. Bisogna però anche dire che la comunicazione rispetta il termine di disdetta di 6 mesi e si poteva intuire che sarebbe arrivata. Possibile che nessuno ha pensato ad informarli sulle trattative in corso? Un atteggiamento davvero poco comprensibile che dimostra la stessa sensibilità di un elefante in cristalleria.
In questi giorni abbiamo purtroppo assistito allo squallido teatrino in salsa ticinese; sindacalisti a cavalcare lo sciopero, politici a mettersi medaglie e partiti politici a puntare il dito contro i marinai da un lato o a difenderli dall’altro. Qualcuno dimenticandosi forse un po’ troppo rapidamente che il Dipartimento responsabile a Berna è gestito dalla consigliera federale Leuthard (PPD) e che in Ticino i trasporti pubblici sono di competenza del Dipartimento del Territorio diretto dal consigliere di Stato Zali (Lega).
Fatta la frittata si tratta di ricomporre i cocci e capire come uscirne anche in considerazione della stagione turistica al culmine dell’attività. E in queste situazioni è indispensabile che ognuno faccia un passo nella buona direzione. Il Consiglio di Stato ha messo sul tavolo il massimo possibile assicurando il sostegno e dei contributi finanziari che il costituendo consorzio può considerare quale elemento acquisito nelle valutazioni dell’atteso businessplan e la definizione della soluzione definitiva.
La NLM e il costituendo consorzio diano anch’essi un solido segnale di disponibilità. Anche i paracarri hanno capito che vi è una questione salariale ed è a tutti chiaro che nessuna azienda può lavorare in perdita. NLM presenti appena possibile i conti con grande trasparenza affinché si possa capire la natura del problema gestionale. Ma pare scontato rendere attenti che in Ticino la soluzione non può essere solo quella di assumere frontalieri e accettare il dumping salariale. Il Consiglio di Stato ha dato indicazioni di disponibilità per poter riconoscere alcune tratte parificandole al trasporto pubblico e allo stesso modo il costituendo consorzio non potrà esimersi da una ristrutturazione aziendale.
Infine è però indispensabile chiedere anche ai marinai la ripresa del lavoro quale atto di disponibilità e di responsabilità per continuare a mantenere una posizione difendibile premessa indispensabile per proseguire le trattative.
Bixio Caprara, presidente PLRT