Mentre leggevo il Mattino nella placida quiete alpestre ho notato che il domenicale attaccava con brio e una punta di veleno il malcapitato Peter Rossi, PLR, a causa di certe sue dichiarazioni fatte alla radio. Allora mi son detto: potrei intervistarlo! Detto fatto. Per fortuna l’amico Peter si è mostrato disponibile e interessato.

Un’intervista di Francesco De Maria.

* * *

Francesco De Maria  Negli ultimi mesi e settimane le “notizie bomba” su Lugano Airport si sono susseguite a ritmo martellante. Parlando in termini generali, gli sviluppi hanno avuto a Suo avviso una valenza positiva o negativa?

Peter Rossi  E’ bene essere positivi e credere nell’aeroporto, tuttavia, davanti alla richiesta di un credito di oltre 20 mio., alla partenza del direttore con un bonus d’uscita senza conoscerne motivi e importo, alle dimissioni di tre membri del CdA, all’arrivo di una nuova compagnia aerea, a uno scritto destinato ai Consiglieri Comunali inviato il 12 maggio al Municipio e trasmesso ai destinatari solo ieri [questo è interessante, speriamo che se ne sappia qualcosa, ndR] e ai tanti altri interrogativi…occorre prendersi il tempo necessario e valutare molto attentamente, perché una scelta sbagliata potrebbe causare danni irreparabili.

Qual è, allo stato attua le, la Sua posizione personale, e quella del PLR, sul Messaggio da 20 milioni?

Una città che trova gran parte dei propri punti di forza e delle proprie risorse nella finanza, il turismo, il commercio e tutto quanto ruota attorno al mondo economico, non può rinunciare a investire su uno scalo, tuttavia anche se si continua a ritenerlo strategico poiché assolutamente importante per lo sviluppo dei vari poli culturali, turistici, congressuali e sportivi, prima di nuovi importanti investimenti, ha bisogno di attenta valutazione

Sulla questione Lugano Airport esistono, o incominciano a delinearsi, due “partiti”, l’un contro l’altro armato? Se sì, che cosa vogliono gli uni e cosa vogliono gli altri?

Non conosco le richieste degli “altri”… ma solo le mie e prima di sciogliere i dubbi e le perplessità, è di conoscere il nome del nuovo direttore, chi saranno i tre membri del CdA, che tipo di collaborazione offrirà la nuova compagnia aerea, cosa intendono fare Cantone, Confederazione ed Ente Turistico Cantonale, e chiedere un progetto a lungo termine per lo sviluppo dello scalo, dopo di che, ricevere risposta a un ulteriore serie di domande.

La composizione del CdA era (se non altro prima delle dimissioni) configurata secondo un rigoroso 3-2-1-1 da manuale Cencelli. Una configurazione obbligata? La più utile per i destini di Lugano Airport?

Basta con la composizione di CdA in funzione dell’appartenenza partitica. Occorrono persone tecniche e specialisti in particolare nel campo dell’aviazione e del turismo, con competenze strategiche di alta levatura.

Oggi il Mattino La attacca (nel suo solito stile colorito). Si sente in difficoltà? Come replica al domenicale?

Nessuna difficoltà e nessun astio nei confronti del MdD. Ormai è diventata una loro consuetudine, in particolare quando si trovano in difficoltà d’argomentazione, agire in questo modo, cioè replicando solo su quello che fa loro più comodo.

Lei ha inteso accusare il Sindaco “di non aver fatto un tubo”, come contro-accusa, indignato, il Mattino?

Mai accusato e detto che Borradori ha fatto un tubo, non è nel mio vocabolario. Ho solo fatto presente che, oltre a essere sindaco, è anche membro del CdA e che quindi queste argomentazioni, (che condivido), avrebbe dovuto esprimerle prima dell’uscita del Messaggio Municipale. Questo conferma che dall’intervista hanno estrapolato solo quello che maggiormente interessava.

Si parla (da non so quanto tempo…) di “coinvolgimento del Cantone”. Secondo una logica fin troppo elementare il Cantone è rappresentato in seno al CdA dall’on. Claudio Zali, che è consigliere di Stato e direttore del Dipartimento del Territorio. Lei sa se in questi ultimi mesi, molto critici e quasi convulsi, Zali ha preso qualche iniziativa o avanzato qualche proposta particolare?

Da troppo tempo si parla di un maggior coinvolgimento del Cantone. Una volta ancora, ricordo, senza polemizzare e come espresso alla RSI, che prima, direttore del DT, era l’attuale sindaco e da entrambi non si è mai mostrato particolare interesse a questo scalo. Solo ora Borradori si trova ad essere in prima linea e sembra proprio abbia preso uno slancio particolare a sostegno dello scalo.

Come valuta l’operato dell’on. Angelo Jelmini, municipale PPD, sino al 2016 attivo in seno al CdA?

Non do valutazioni, è un compito che non mi compete. Constato tuttavia che da un po’ di tempo in qua, all’interno dell’esecutivo, si tende spesso a scaricare responsabilità su tematiche irrisolte, a qualche altro collega. Ne è la prova il commento apparso oggi sul MdD.

Perché il presidente del CdA non fa mai sentire la sua voce? Non dovrebbe egli esprimersi pubblicamente sulle traversie dell’aeroporto? [È una questione di importanza minima ma Ticinolive gli ha mandato un rispettoso messaggio senza ricevere uno straccio di risposta]

E’ una domanda che va posta a lui. Personalmente, quale co-relatore del rapporto commissionale sulla richiesta del credito, a differenza del presidente del CdA mi farò sentire, non tanto per farlo, ma per cercare di trovare la migliore soluzione possibile per il futuro dell’aeroporto. Ciò non significa voler accettare tutto a scatola chiusa.

Ieri l’autorevole LiberaTV sembrava “sponsorizzare” l’ex patron di Darwin Maurizio Merlo quale nuovo direttore dell’aeroporto (“Molti lo vorrebbero alla testa di Lugano Airport”). Pensa che quel portale sia destinato a giocare un ruolo rilevante nelle prossime “grandi manovre”?

Come portale mi auguro che abbia a giocare un ruolo determinante, ma solo ed esclusivamente ascoltando tutti gli attori coinvolti; dai favorevoli all’investimento ai contrari, come pure a chi desidera mantenere l’aeroporto allo stato attuale. Ricordo che tra il l990 e il 2000, il medesimo scalo funzionava toccando punte di circa 450 mila passeggeri all’anno, con movimenti di 50/60 atterraggi-decolli al giorno. Oggi sono circa 170 mila. Solo questi dati consigliano prudenza e attenta valutazione nel concedere nuovi crediti.

Infine il Sindaco. Nessuno pensa che il Sindaco debba assumere un ruolo demoralizzante, mancherebbe anche questa. Ma quel suo inossidabile ottimismo – che talvolta sembra poggiare non su solide basi bensì su “obbligate” speranze – come lo giudica? È giusto limitarsi a dire: “Tranquilli, andrà tutto bene”?

E’ nel suo stile operare in questo modo e non cambierà nemmeno questa volta. D’altronde questo suo modo di fare è sempre stato premiato, in altre parole trova ampio consenso verso l’elettorato.

L’aeroporto di Lugano – in un qualche modo, in una qualche forma – ha un futuro? O ci stiamo torturando su un problema (come la quadratura del cerchio) che è privo di soluzione?

Soluzioni ce ne sono sempre, basta trovare le migliori e adatte alla situazione. Occorre però, prima di concedere nuovi crediti, analizzare e confrontare costi e ricavi, benefici, concorrenza, (in particolare quella sui binari e quella degli aeroporti a noi vicini), migliorare il collegamento città-scalo e tanti altri fattori, dopo di che si potrà decidere con serenità e tranquillità, il futuro dell’aeroporto.

Esclusiva di Ticinolive