Una fortissima scossa di terremoto ha sconvolto il Messico attorno alle 23.49 dell’ora locale. L’epicentro si trovava sotto l’oceano pacifico ad una profondità di 58 km, ma la scossa è stata avvertita da 50 milioni di persone e ha provocato numerosi danni e diverse vittime. In particolare, 32 persone sono morte tra cui un neonato nello Stato del Tabasco.

“È stato il più forte dal 1932 e di quello del settembre 1985” ha dichiarato il presidente Enrique Peña e ha annunciato che dopo 65 repliche, c’è il forte rischio che il terremoto si ripeta nelle prossime 24 ore. La paura di uno tsunami, rientrato nelle scorse ore, ha indotto il governo ad evacuare le aree abitate della costa a causa di onde molto altre registrate in quella zona dal Centro di allerta tsunami del Pacifico.

Ci sono pareri contrastanti sulla magnitudo del sisma: il dato ufficiale è 8,2 ma il Servizio Sismologico Nazionale del Messico insiste su 8,4 e il Servizio Geologico dei vicini Stati Uniti ha registrato 8,1. Una cosa è certa: la scossa è stata forte abbastanza da far tremare i palazzi della Città del Messico che si trova a 1000 km dall’epicentro e minacciare lo storico monumento Angelo dell’indipendenza. Tuttavia, se paragonato al terremoto del 1985, il numero delle vittime appare molto contenuto. Il terremoto dell’85 ha infatti mietuto 15mila vittime con una magnitudo di poco inferiore a 8,1. Gli esperti spiegano che oltre al fatto che la zona più colpita sia poco popolata, è stato il fattore della profondità dell’epicentro a influire maggiormente sul bilancio meno tragico rispetto a quello del passato.