Diego Zanoni continua nella sua polemica appassionata sui travagli di Lugano Airport. Ticinolive mantiene la sua linea che, in parole semplici, può essere così descritta:  A) non contrarietà di principio all’aeroporto  B) giudizio ampiamente negativo sulle modalità con cui il gruppo di potere (politico-commerciale-amministrativo, che detiene tuttora i voti e le cariche) ha affrontato la gravissima crisi  C) necessità assoluta di informazione veritiera al pubblico, ad esempio: “Che cosa è successo nel luglio 2017?”

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DIEGO ZANONI, Pensiero del giorno Se escludiamo lo strumentalizzato grounding di Darwin e la resa incondizionata di Swiss, ci rendiamo perfettamente conto che gli accroccati voli su Ginevra,  condizionati dalla meteorolgia e dagli umori di chi doveva garantirli, sono sempre stati un gran problema. Oggi si esalta nuovamente la possibile conquista della città simbolo delle Organizzazioni Internazionali con la eventuale possibilità che  Skywork possa garantire qualche voletto ai soliti bancari e salvare la faccia di chi ormai ha perso anche quella.

Mi chiedo quindi come si possa esultare per una possibile conquista  dell’ovvio e non riflettere e concentrarsi sul rilancio concreto di uno scalo ormai palesemente al servizio di pochi eletti, pagato dalla collettività, strumentalizzato dalla politica e usato in modo spudorato per cercare consenso tra gli opulenti concittadini.

Lugano quindi avrà il volo su Zurigo e Ginevra dopo 50 milioni spesi e altrettanti in arrivo. Bravi, dopo 15 anni finalmente un poco di luce.

Diego Zanoni