Lo chiamano già l’accordo “giallo-verde” per i colori del Movimento 5 Stelle e della Lega, anche se sarebbe più opportuno chiamarlo “giallo-blu” per il nuovo colore adottato dai salviniani.

Hanno vinto in tre, Di Maio e Salvini con Berlusconi. Ora che il Cavaliere, peraltro riabilitato, ha annunciato che all’instaurarsi dell’ipotetico governo giallo verde,  starebbe all’opposizione, non resta a Salvini e a Di Maio che mettersi d’accordo. Ma già così si parte male. Non potrebbero essere più diversi, come programmi e elettorato (un’Italia divisa in due, quella del 5 marzo, spaccata tra nord e sud, tra elettori di destra al nord e dei cinque stelle al sud), con un solo punto in comune: la vittoria, e la non capacità di perseguirla.

Tornare a nuove elezioni? Dissanguerebbe il paese, ma tanto, peggio di così, il dissesto economico non può andare, quindi, forse… Si va avanti così; coi forse.

Il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella ha proposto un governo tecnico: entrambi i leader non lo hanno accettato. Sono loro i vincitori, dicono.

Entrambi si erano candidati come premier: probabilmente nessuno dei due lo sarà: si cerca la figura terza.

Hanno proposto vari nomi, talvolta non è d’accordo Di Maio, altre volte Salvini.

E se la figura terza non fosse d’accordo con il programma?

Conclude così Crozza, il noto comico italiano: “Di Maio, Salvini, mi rivolgo a voi: è il governo che deve durare cinque anni, non il farlo.”