di Nataliya Shtey Gilardoni
Il tema delle armi nel Mondo continua a non trovare una soluzione che eviti le situazioni sconvolgenti e tragedie assurde.
L’episodio è avvenuto lunedì, 18 febbraio a scuola; si tratta di un’arma vera è propria, non di un giocattolo. Un allievo di quinta elementare ha indebitamente portato del materiale potenzialmente pericoloso in classe. La dinamica dei fatti è stata appurata quando un compagno di scuola si è trovato il martedì mattina con un proiettile in mano e ha dovuto giustificarne la provenienza ricostruendo quanto accaduto e indicando il ragazzino che con il suo comportamento è stato all’origine della vicenda. Per fortuna il bambino aveva portato con sé a scuola alcuni colpi e un’arma non compatibile con essi e per di più priva del sistema di caricamento. Arma che tra l’altro non è mai stata mostrata in pubblico, non ci sono stati allarmi e non c’è stato panico.
Un colloquio degli educatori con il bambino lo ha reso consapevole della gravità di quanto accaduto. Alla domanda perché lo avesse fatto, ha risposto: – “Per portare qualcosa di proibito da far vedere ai miei compagni”. Non crediamo che si tratti di un atto qualificabile come violenza, anche perché parliamo di un ragazzino tranquillo e sereno, che non ha mai creato alcun problema.
Questo singolare episodio ci induce a sottolineare che la sicurezza dei nostri figli non è un gioco. È di fondamentale importanza assicurarsi che le armi siano protette e fuori dalla portata dei bambini.