“Caro Giovanni, si sta diffondendo molto velocemente la notizia che stamane hai votato contro la ricevibilità dell’iniziativa sul Cardiocentro. Non ho capito il senso del tuo no. Purtroppo non ti sarà indolore a livello di consensi elettorali, specie nel Luganese ma non solo. La settimana prossima lo comunicheremo ai nostri 2400 sostenitori. Mi dispiace. Cordialmente Edo”. 

Mittente: Edo Bobbià, leader del gruppo di sostegno Grazie Cardiocentro!

Destinatario: Giovanni Pagani, deputato PLR

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La RSI ha aperto alle 12 con la notizia-bomba della mail riportata sopra. Fosse stato il 15 di aprile, la news avrebbe avuto la precedenza sull’incendio di Notre-Dame (ma forse non su un eventuale assassinio di Donald Trump).

Pagani, non rieletto, ha inoltrato la mail all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio.

Edo Bobbià, interpellato dalla radio, ha esposto le sue ragioni con sincerità. “Pagani racconta solo una parte della storia. In effetti era uno dei candidati che raccomandavamo di sostenere, ma poi vengo a sapere che ci ha votato contro su un punto essenziale. La mia reazione è assolutamente normale”.

Affaire à suivre. Sanvido (ipotizzo) si rallegra e mormora: “adesso una mail ce l’abbiamo anche noi!”

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Le mail (o SMS, o post di Facebook) sono strumenti pericolosi, soprattutto perché sono “veloci” e “facili”. Troppo veloci, seducenti.

Detto ciò, Bobbià non ha torto se dice “non possiamo sostenere uno che si rivolge contro di noi”.

Gli avversari la esibiscono – è fatale – come se fosse una intimidazione. Per di più Pagani non è stato rielello. Il Cardio si sarà rivelato determinante nella… disavventura? Difficile dire.

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La preghiera del giornalista suona così: “Dacci oggi la nostra polemica quotidiana”. Avevamo la croce di Xhixha, era bella, ma è durata così poco (saggio e astuto il Municipio); ora abbiamo Bobbià. Che meraviglie ci riserverà il futuro?