Areoporto di Mosca – Sheremetyvevo, Russia. Un velivolo della compagnia russa Aeroflot, un Sukhoi Superjet 100, partito alle 18 di domenica 5 maggio dalla Capitale e diretto a Murmansk, ha avvertito un problema alla torre di controllo poco dopo il decollo, così il pilota ha iniziato a circolare in cerchio, prima di un atterraggio d’emergenza.

Atterrato al secondo tentativo di atterraggio, il velivolo ha preso fuoco. A bordo vi erano 78 persone: 11 sono state ricoverate per ustioni, 1 membro dell’equipaggio, il pilota 22 enne, e 40 passeggeri, sono morti nelle fiamme.

La compagnia russa, che non ha specificato il problema tecnico avvertito, ha rivelato che l’incendio si sarebbe sviluppato all’interno del velivolo nel suo motore, come riporta anche l’agenzia russa di stampa Interfax.

L’areo avrebbe inoltre preso fuoco solo dopo l’atterraggio e non durante il volo; il Sukhoi Superjet 100, un nuovissimo modello di aviazione, era stato costruito anche in collaborazione con Alenia Aeronautica (del gruppo italiano Finmeccanica).

Un medesimo modello era precipitato nel 2012 mentre effettuava un volo dimostrativo in Indonesia, e i rottami erano stati rinvenuti qualche ora dopo sul monte Salak, a Giava. A tal riguardo non mancano le polemiche riguardo la sospensione dei voli dei modelli Sukhoi Superjet 100.

L’aereo è stato evacuato in 55 secondi, come racconta Maksim Fetisov, portavoce della compagnia di bandiera russa Aeroflot, mentre secondo altre fonti alcuni passeggeri, tentando di recuperare i bagagli nelle cappellier,e avrebbero rallentato l’evacuazione. L’assistente di volo Tatiana Kasatkina, ha dichiarato che un fulmine avrebbe colpito l’aereo, e dopo sarebbero sorti i problemi di comunicazione. 

Il Sukhoi Superjet 100, come si vede nel video, salta più volte sulla pista, per poi incendiarsi.