Ticino: la “sinistra” s’è desta? (titolo originale)

Parrebbe di sì dopo il salvataggio del seggio socialista in Governo nell’aprile scorso che, sembra, abbia reso tutta l’area (la loro) molto euforica. Calma e gesso cari “compagni”, le elezioni nazionali di ottobre saranno tutt’altra faccenda ed è risaputo. L’ambiente e il clima contano, ci mancherebbe, ma ci sono parecchi altri temi che “scottano” e dove anche la sinistra, di concreto (in sostanza!) da anni non cava un ragno dal buco: primo tra tutti i premi della cassa malati, una delle prime preoccupazioni per la stragrande maggioranza degli svizzeri. Infatti se ne parla tutti i giorni e dappertutto, senza che cambi assolutamente nulla! Che facciamo? Ma non era l’ex consigliera federale Ruth Dreifuss (PS) quella che aveva messo le cose a posto? Difatti …

Poi c’è la questione rognosa dei rapporti con l’Unione Europea (che agli svizzeri piace davvero poco) e che invece parecchi deputati dell’area rossoverde, in quel di Berna, caldeggiano. Come la mettiamo?

Calma e gesso cari “compagni”, in Inghilterra il leader dei laburisti Jeremy Corbyn, quello che di recente è arrivato a paragonare Israele alla Germania nazista (?) e citato spesso di recente anche da Franco Cavalli, solo pochi mesi fa sembrava votato al trionfo e invece, alle ultime elezioni europee, ha preso una sonora batosta arrivando a malapena al 14%, risultato questo che decreterà molto probabilmente la fine della sua carriera politica. Ed ecco che allora di Corbyn non si parla più perché non è più trendy … La storia si ripete pateticamente da decenni: Lula, Tsipras, Macron, Corbyn, ecc. Tutti refrain della sinistra ticinese, alla quale faceva comodo avere un “richiamo” politico ma che poi, regolarmente, ha deluso alla grande per non dire altro. L’ex presidente del Brasile Lula è finito addirittura in galera. No comment.

In Ticino, dove c’è molta euforia rossoverde (?) secondo un trend veicolato anche dai media, sembrerebbe che alcuni soloni della sinistra sciccosa nostrana non abbiano ancora capito (loro di problemi economici non ne hanno di certo) che più dell’ambiente, preoccupazione legittima, preoccupano alla grande i conti della spesa di molte famiglie ticinesi e svizzere, già alla terza settimana del mese! Va bene scendere in piazza per la tutela dell’ambiente e i diritti delle donne (diritti e doveri sono di tutti!) ma per un salario dignitoso no? E non parlo di 6/7/8 mila franchi al mese netti (…), parlo di molto meno e avrei parecchi esempi da citare. Quindi non raccontatemi storielle. E con l’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni come la mettiamo? Fino ad oggi soltanto la Lega dei Ticinesi (decalogo elettorale recente) ha detto chiaramente di no. Dall’area rossoverde nessuna chiara posizione unitaria, solo fumo …

Se non si percepiscono quali siano le vere priorità dei ceti medio/bassi di questo malridotto Cantone e di questa nazione non si va molto lontani “compagni”, neppure con la Greta*** di turno che, di certo, non ha fatto fare salti di gioia alla Marina …

Donatello Poggi
Coordinatore movimento l’Onda

***allusione non a Greta Thunberg bensì a Greta Gysin, la cui candidatura agli Stati, che il PS è stato costretto ad accettare, ha provocato un vistoso mal di pancia ai socialisti. Un grosso successo per Gysin, che non ha molti titoli ma molta ambizione e il vantaggio di una personalità attraente. (ndR)

NOTA sulla corsa al Nazionale, tesissima. Possibili esiti:

A)  4 – 3 – 1   lo status quo

B)  4 – 2 – 2   operazione “salvate il compagno (democristiano) Ryan”

C)  3 – 3 – 2   operazione fallita

Articolo pubblicato nel CdT e riproposto con il consenso dell’autore e della testata