Ennesima strage negli Stati Uniti ha colpito questa volta l’assolata California. Un uomo ha sparato contro la folla che stava partecipando al festival gastronomico Garlic Festival di Gilroy. Il tragico bilancio è di 4 morti, tra i quali un bambino di 6 anni, e 15 feriti. Il killer è stato anche lui ucciso nello scontro a fuoco con la polizia. Si chiamava Santino William Legan, aveva 19 anni ed era mosso da sentimenti di odio razziale. Un suprematista bianco che nei suoi account Instagram e Twitter incitava a leggere ‘Might Is Right’ di Ragnar Redbeard (opera di fine 800 che si schiera dalla parte del darwinismo sociale, del razzismo e della misoginia) e dichiarava il suo odio per i “meticci” e per i “stupidi bianchi della Silicon Valley”.

L’uomo si è introdotto nel perimetro del festival da una zona laterale per evitare i controlli dei metal detector per poi intrufolarsi in uno spiazzo dove si stava tenendo un concerto. Lí ha cominciato  a sparare all’impazzata sulla folla. I musicisti che si stavano esibendo hanno trovato riparo dietro il palco mentre gli spettatori hanno cercato di nascondersi sotto le panchine.

“All’inizio pensavo a qualche stupido che voleva sparare i fuochi d’artificio, ma quando ho visto che puntava verso di noi, sono scappato” ha dichiarato un testimone.

La senatrice californiana Kamala Harris ha definito quanto successo “semplicemente terribile”: “Il nostro Paese è colpito da una epidemia di violenze con le armi che va fermata” ha aggiunto. Inevitabilmente, la strage riapre il dibattito sulle armi da fuoco negli USA, anche perché è avvenuta in California, lo stato con le leggi più severe in materia di armi. Soltanto quest’anno, secondo quanto riporta il sito della ONG Gun Violence Archiveci sono stati 248 casi di mass shooting negli USA nel 2019, di cui 9 sono stati episodi gravi. In totale, considerando incidenti, rapine e altri episodi 8’492 persone hanno perso la vita a causa di un colpo d’arma da fuoco soltanto quest’anno.