Maria Butina, 3
1enne laureata presso L’American University di Washington DC, si era dichiarata colpevole nel dicembre 2018 di cospirazione per aver cercato di infiltrarsi nella National Rifle Association(NRA), la potente lobby americana delle armi, per influenzare attivisti politici repubblicaniArrestata nel luglio 2018 dall’FBI, venerdì scorso è stata liberata per buona condotta da una prigione di Tallahassee in Florida dopo aver scontato la maggior parte della condanna a 18 mesi. Il suo caso ha spinto Mosca ad accusare Washington di averla costretta a fare una confessione definita ridicola.

Maria Butina è una appassionata di armi ed è coinvolta in politica e nella promozione dei diritti per il popolo di tenere e portare delle armi. Nel 2016 si era trasferita negli Stati Uniti con un visto per studenti per frequentare un master.

I suoi legami con un ex senatore russo, Alexander Torshin, attuale vicepresidente della banca centrale russa, sono stati determinanti ai fini dell’accusa. Torshin è stato messo sotto sanzioni dagli Stati Uniti per essere indagato con l’accusa di aver offerto denaro all’NRA per ottenere una certa influenza sulla politica conservatrice statunitense. Secondo l’FBI, Maria Butina aveva inviato nel 2015 una email a Paul Erickson, avvocato lobbista conservatore americano coinvolto in indagini federali sulle interferenze russe nelle elezioni statunitense del 2016, con una proposta di progetto diplomatico per usare i collegamenti dell’organizzazione NRA per influenzare la politica estera del partito repubblicano e la sua posizione tradizionalmente ostile verso la Russia.

Inizialmente si era dichiarata innocente dell’accusa nei suoi confronti, ma in seguito ha ammesso la colpa come parte di un patteggiamento. Ha sempre sostenuto la sua innocenza e di non aver mai avuto l’intenzione di danneggiare il popolo americano. 

Il presidente Putin ha definito il trattamento della studentessa Butina una parodia della giustizia americana e ha affermato che la sua condanna è stata un tentativo delle forze dell’ordine e dei giudici statunitensi di salvare la faccia perché contro di lei non c’era effettivamente nulla. “Non è chiaro quale crimine abbia commesso”, disse Putin negando che la ragazza fosse una spia. Gli avvocati difensori americani hanno dichiarato che la sua liberazione chiude un procedimento giudiziario gonfiato che non avrebbe mai dovuto essere portato avanti.

Stringendo un mazzo di rose bianche al suo arrivo a Mosca, Maria Butina ha ringraziato i suoi sostenitoriin particolare il ministero degli Esteri e i vari diplomatici.