La comandante della nave Sea Watch la capitana 30enne che aveva sfidato l’ultimatum dell’allor ministro degli interni Matteo Salvini, suscitando un caso di politica e ottenendo l’appoggio dell’opposizione, penetrata con la sua nave e i suoi 49 profughi pescati a largo della Libia di notte, speronando una barca della Guardia di Finanza, dopo essere stata invitata in Parlamento Europeo, per aver suscitato a lungo gli applausi della sinistra opposta alla destra (in una dialettica scheletrica di opinioni sterili), ora, invitata in Italia con l’europarlamentare del Partito Democratico Majorino, sbarca di nuovo sulle italiche coste, questa volta nella nebbia cisalpina di Milano, alla Fondazione Feltrinelli.

La giovane donna riferisce di essere “vittima dell’hate speech” ovvero l’odio che “circola in Rete” e che la portò a querelare Salvini. 

Tuttavia, riferisce, non si fermerà e nonostante la circolazione dell’odio contro di lei, non solo in Italia ma anche in Germania e in Gran Bretagna, ora si dice pronta a tenere una conferenza a Milano alla fondazione rete People, ringraziando la suddetta per quello che fa.