Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Un pezzo ricco di umanità e di empatia. Ma restiamo perplessi di fronte alla sparata finale, piuttosto lunga, contro gli “strumentalizzatori del dramma per fini politici”, gli eterni cattivi, i politicamente Scorretti, i sovranisti. Non possono essere che loro!

In realtà la destra non accusa l’Italia, travolta senza colpa dalla bufera del Virus. E nemmeno la Cina, dove la maligna pestilenza nacque.

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immagine Pixabay

L’invisibile che fa tremare in nostro mondo di umani ci ricorda improvvisamente la nostra precarietà, le nostre malcelate paure ataviche nascoste dietro ironie ansiogene, ridimensionando drasticamente in nostro senso incompiuto di onnipotenza. Ci ritroviamo soli con noi stessi, nella speranza di un momento di riflessione e di forzata consapevolezza del nostro agire.

Oggi, in maniera dirompente, riscopriamo l’importanza del singolo individuo come parte fondamentale del tutto. La riscossa di ognuno di noi, in modo indistinto, come donna, uomo, cittadino dal quale ogni singolo comportamento, pensiero, azione tutti dipendono e tutti dipendono, a propria volta, da noi, dal nostro singolo agire per vincere una battaglia senza confini, senza frontiere, salvo quelle che dividono l’io da chi lo circonda. Rivincita di quell’illuminismo oggi quasi ricusato?

Involontariamente stiamo riscoprendo e riconoscendo la dignità di ogni singolo uomo in senso lato, anziano, bambino, nonno, debole, bianco, nero, verde, giallo, stiamo riscoprendo il principio di solidarietà individuale a sostegno della collettività. Improvvisamente stiamo rivalutando noi stessi, la nostra responsabilità, in una società che ci vuole diversi.

In pochi, fortunatamente, stanno strumentalizzando un dramma, che domani potrebbe tramutarsi in un’opportunità, per meri fini politici e propagandistici, promuovendo la solita retorica opportunista che vuole i Mali frutto del solo straniero o del diverso, brandendo, come fondamentalisti, strane croci nel nome di una guerra “santa”, che di santo (h)a ben poco.

E nel frattempo speriamo “primariamente” in quella forza del rigenerarsi della natura, nelle sue stagioni come primo fuoco di sbarramento. Stagioni?

Forse, un giorno, ricorderemo questo periodo come occasione, colta o persa, solo il tempo lo dirà, di rivalutare la natura e l’uomo come singolo individuo di una società che si vuole civile.

Guido Tognola