Era lo scorso 11 giugno quando Ficedula, Associazione per lo studio e la conservazione degli uccelli della Svizzera italiana, riceveva una chiamata da parte di due premurosi giovani che la notte precedente avevano recuperato uno strano uccello tutto bagnato e intirizzito che giaceva sulla strada cantonale della Valle di Blenio in stato di ipotermia.
Gli ornitologi di Ficedula hanno subito provveduto a identificare l’uccello e a prenderlo in consegna. Si trattava di un bellissimo maschio di Succiacapre, un particolare uccello dalle abitudini crepuscolari e notturne, da noi diventato ormai raro a causa soprattutto della scomparsa del suo habitat; si stima che in Svizzera nidifichi ancora soltanto una cinquantina di coppie, di cui circa 20 in Ticino. Ficedula e BirdLife Svizzera conducono dal 2007 un progetto di conservazione dedicato al Succiacapre, con lo scopo di ripristinare l’habitat particolare di questa specie minacciata, che da noi nidifica in boschi radi di media montagna, ben esposti al sole e con affioramenti rocciosi dove il suo piumaggio criptico può mimetizzarla perfettamente.
Dopo le prime cure di emergenza, il bellissimo esemplare è stato subito visitato dal veterinario Dr. Boris Pfänder. L’uccello appariva molto denutrito e disidratato. Il brutto tempo che aveva persistito nelle notti precedenti aveva impedito all’animale di cacciare le falene, il suo principale cibo.
Rivöi, questo il nome con cui è stato battezzato il volatile in onore di uno dei toponimi dialettali più famosi della Valle di Blenio, è stato poi preso in cura dagli ornitologi di Ficedula che, dopo due settimane di cura, sono riusciti a rimetterlo in forza. Il suo stato di forma migliorava costantemente e negli ultimi giorni scalpitava letteralmente in attesa del momento di dispiegare nuovamente le ali.
Per Ficedula, Roberto Lardelli, roberto.lardelli@gmail.com